Marò, sulla loro sorte non deciderà più l’India ma l’Aja

militari detenuti in indiaI due marò per il momento non avranno la “libertà” ma a decidere non sarà il Paese asiatico. L’Italia da Amburgo non strappa il ritorno a Roma dei Fucilieri, ma il tribunale del Mare toglie all’India la giurisdizione del caso.

Il Tribunale internazionale del Diritto del mare di Amburgo ha stabilito che il Governo di New Delhi non ha competenza a giudicare i due fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, e perciò deve astenersi da qualsiasi procedura. Il 26 agosto avrebbe dovuto riunirsi la Corte Suprema indiana.

Sarà la procedura arbitrale internazionale dell’Aja a decidere la sorte dei due sergenti italiani, accusati dall’India di aver ucciso due pescatori nello stato del Kerala nel febbraio 2012, mentre erano in servizio a bordo della Enrica Lexie.

Come misura provvisoria, il Governo di Roma aveva chiesto al Tribunale del mare che i due marò tornassero a casa in attesa del verdetto finale, ma su questo punto il Tribunale di Amburgo ha preferito non esprimersi, rinviando la decisione all’arbitrato per non privilegiare uno dei due Paesi, come si legge al punto 126 della sentenza. Per la delegazione indiana, composta anche da Neery Chadha, vestita in sari tradizionale, l’ordinanza di Amburgo è una netta sconfitta. Perché New Dehli “dovrà astenersi da prendere o eseguire qualsiasi misura giudiziaria o amministrativa” contro i sergenti Latorre e Girone, e dall’esercitare qualsiasi forma di giurisdizione sull’incidente della Enrica Lexie.