Gaudiano da sempre fulcro dell’economia lavellese

La 20/a edizione della festa della Mietitura e Trebbiatura si è tenuta quest’anno a Gaudiano, con l’intento di “rivitalizzare uno dei borghi agricoli più importanti della Basilicata, da sempre fulcro dell’economia lavellese”. E’ quanto scritto in una nota della Pro Loco “Florindo Ricciuti” di Lavello, che in collaborazione con la locale amministrazione ha organizzato l’iniziativa, attraverso “una rievocazione genuina per ricordare l’antica tradizione della mietitura e della trebbiatura”. “La trebbiatura – è spiegato nella nota – era un vero e proprio rito che coinvolgeva nelle diverse mansioni un gran numero di persone. Anche i bambini partecipavano attivamente al lavoro preparando il filo di ferro (fili di ferro sottilissimi utilizzati per la legatura delle balle di paglia durante la pressatura). Il compito meno ambito era certamente quello di raccogliere la cama (pule) che usciva assieme alla paglia dal boccaporto della trebbia. I giorni della trebbiatura erano caratterizzati dal lavoro intenso che iniziava al mattino per terminare la sera, ma c’era anche lo spazio per molta allegria”. Tale clima è stato rivissuto con due momenti: “quello liturgico con la Santa Messa, nel corso della quale è stata donata copia dell’Icona della Madonna del Grano alla chiesa Santa Maria Assunta. La funzione officiata dal Parroco Don Felice Dinardo è stata animata dal Coro della Parrocchia S. Antonio. L’altro momento dela Trebbiatura ha visto l’utilizzo delle macchine e trattori d’epoca risalenti agli anni 60 che danno la dimostrazione realistica del lavoro che si svolgeva in passato nei campi durante l’estate e le gestualità dei mietitori”. Al termine della dimostrazione” si è proseguito con la cena contadina riprendendo l’antica ricetta della zuppa del mietitore (cereali e legumi) prodotti lattiero-caseari e salumi gentilmente offerti da Aziende locali. La serata è stata allietata da Lino Volpe e la sua Band”.