Brescia, a Seramondi i killer imputavano una grossa fregatura

Sarebbe stata la vendetta ad indurre i due asiatici ad uccidere i coniugi Seramondi. I due presunti assassini, fermati a Casazza, in Val Cavallina, sono stati trovati in possesso sia dello scooter che del fucile a canne mozze utilizzati per uccidere Frank Seramondi e a sua moglie Giovanna Ferrari.

Arrestati i due autori dell’efferati delitto della Mandolossa. Sono due trentenni di origine asiatica, un pakistano, prossimo al conseguimento della cittadinanza italiana, e un indiano.

Si tratta del titolare di un’attività concorrente, vicina a quella dei coniugi uccisi martedì mattina, e di un suo stretto conoscente. I due avrebbero agito in conto proprio mossi dalla vendetta.

Secondo le prime indiscrezioni il primo era stato ed era tutt’ora in affari con il commerciante bresciano e sua moglie. In particolare da Seramondi aveva acquistato il primo “Dolce e salato” che sorgeva proprio di fronte al negozio di Frank, ma che è fallito pochi mesi dopo la vendita.

A Seramondi l’uomo imputava una grossa fregatura, mentre Frank, fino agli ultimi giorni, avrebbe preteso danaro che il suo killer non avrebbe più potuto versare.

I due sono stati interrogati in Questura. A notte fonda sono stati portati nel carcere di Canton Mombello.