Brescia si interroga sul brutale assassinio di Francesco Seramondi e Giovanna Ferrari

Marito e moglie “giustiziati”. Si tratta dei titolari della pizzeria “da Frank”. Sono stati uccisi come fosse un’esecuzione, con due colpi di fucile esplosi a bruciapelo. Francesco Seramondi, 65 anni e la moglie Giovanna Ferrari, 63 anni, sono stati assassinati all’interno del loro locale invia Val Saviore, nella zona Mandalosa.

Gli uomini della Questura di Brescia, che indagano sul caso coordinati dal pm Valeria Bolici, escludono la pista della rapina. I due sono stati assassinati con un’arma a canna lunga con due, al massimo tre, colpi d’arma da fuoco esplosi con estrema precisione. I proiettili, in entrambi i casi, sono andati a conficcarsi tra collo e torace senza lasciare scampo alle vittime. Sono stati sparati da una distanza ravvicinata, al massimo due metri.

A trovare marito e moglie riversi in terra, un passante che ha visto davanti al locale alcune macchie di sangue. Una volta entrato ha visto prima il corpo della donna poi quello del marito, gravemente ferito. Trasportato d’urgenza all’ospedale, alle 13.30, è stato dichiarato morto.

Non aiutano le immagini di alcune telecamere poste in prossimità della zona dove è avvenuto l’agguato. Si vede uno scooter transitare con due persone a bordo. Le immagini, in bianco e nero, non sono nitide e non si distingue modello e colore del mezzo.

Le forze dell’ordine escludono collegamenti per una presunta rappresaglia a seguito di alcune denunce presentate dal titolare della pizzeria sui traffici di droga che avvenivano vicino al suo esercizio. Si tratta di denunce, spiegano gli inquirenti, di esposti che risalgono a un paio d’anni fa e da cui non traspare alcuna inquietudine o sensazione di pericolo.

Tra le piste seguite dagli inquirenti, invece, una porta a un fatto inquietante avvenuto circa un mese fa, agli inizi di luglio, quando un dipendente della pizzeria, di origine albanese, cadde in un’imboscata all’uscita del locale al termine della giornata di lavoro. Fu raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco appena si sedette all’interno della sua auto. Da quel momento, raccontano alcuni vicini, soprattutto Giovanna Ferrari, era apparsa particolarmente spaventata. Gli autori del ferimento non sono mai stati individuati.