Curtarolo, i familiari di Andrea Facco non sono convinti che si tratti di suicidio

La notizia della morte di Andrea Facco, macellaio di 35 anni, rinvenuto senza vita con un coltello conficcato nel cuore all’interno del supermercato Famila, ha sconvolto Curtarolo. Un vero e proprio giallo. Si tratterebbe di un suicidio. Ma inspiegabile. “Lo escludiamo categoricamente” dichiara al “Mattino di Padova” la zia, sorella della madre del ragazzo, Rina Mariella. “Andrea non aveva nessun motivo per fare un gesto del genere, addirittura sabato sera aveva cenato a casa e poi era andato con la nipote a ballare”.

Andrea Facco abitava alle Cocche di San Giorgio delle Pertiche con la madre e il padre, ultimo di quattro fratelli: Valter, Massimo e Barbara. Andrea Facco non era uscito con i colleghi per il pranzo, a trovarlo ormai privo di vita alla riapertura delle 15 è stata una collega. La porta del laboratorio era socchiusa, per terra alcuni pezzi di carne e, riverso al suolo, lui, il macellaio.

Sul posto sono giunti i Carabinieri che, dopo le prime indagini, hanno stabilito che si è trattato di suicidio. I familiari, però, non ne sono convinti. I dipendenti del supermercato hanno lasciato il loro posto di lavoro alle 13 e nessuno ha fatto caso se fosse uscito anche Andrea Facco. A casa la madre attendeva il figlio per il pranzo e, non vedendolo arrivare, lo ha cercato al cellulare. Preoccupata ha detto al marito di vestirsi in fretta per andare a vedere cosa fosse successo. Sono giunti in via Valsugana nel momento in cui nel parcheggio del Famila stavano entrando un’ambulanza del Suem di Cittadella e i Carabinieri. Posato sul prato c’era anche l’elisoccorso. Nel vedere lo spiegamento, i coniugi Facco sono stati assaliti da un presentimento. Pensavano però che il figlio si fosse ferito lavorando.

Andrea Facco si è tolto la vita con un colpo secco al petto. La lama ha raggiunto il cuore. È quanto hanno stabilito gli investigatori, che non hanno trovato nessun segno di scivolamento che potesse avvalorare la caduta accidentale, oltre al fatto che non sono stati trovati segni di colluttazione. Inoltre non era possibile uscire dal laboratorio senza sporcare o lasciare segni sul pavimento. Verranno anche visionate le riprese delle telecamere di sicurezza.

Facco non ha lasciato nessuno scritto, non è escluso che il suo cellulare possa contenere messaggi utili alle indagini. C’è da aggiungere che il trentacinquenne ha cambiato il suo profilo Facebook il 6 agosto, tre giorni fa, scrivendo una frase alquanto emblematica.

La salma di Facco è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Padova, sarà fatta l’autopsia.