Dati Svimez, il Meridione non cresce come il settentrione. La notizia non trova impreparati i cittadini

Mezzogiorno d'ItaliaLa notizia a proposito della situazione economica del Meridione non è arrivata a ciel sereno provocando un notevole shock nei cittadini perché convinti, prima di questo annuncio, di trovarsi in un’altra realtà a proposito di occupazione e qualità della vita. I dati comunicati per quanto riguarda la crescita del Sud, in particolare della Calabria, fermi al 1977, lasciano indifferenti i cittadini. Non perché irresponsabili e insensibili, ma perché nessuno lo può sapere meglio dei disoccupati (negli ultimi decenni sono arrivati al 45,6 %) cassintegrati, lavoratori in mobilità, pensionati al minimo. Basterebbe questo solo dato per affermare che l’Istituto Svimez ha scoperto nel 2015 per la prima volta il Meridione. Il dato ancora più preoccupante sapere che nei prossimi cinquant’anni nulla cambierà in Calabria stando all’analisi degli esperti d’economia. Ma anche quest’altra considerazione non meraviglia i calabresi giacché si trovano in un territorio che è un deserto industriale. L’unica realtà industriale di una certa consistenza esisteva a Crotone: Pertusola, Montedison, Cellulosa e piccole aziende che impiegavano oltre cinquemila dipendenti. La domanda che i calabresi fanno al Governo e in contemporanea a Confindustria, Confartigianato, CNA, Confcommercio, da quali settori dovrebbe avvenire la ripresa in particolare nella Regione Calabria se l’apparato produttivo è stato completamente smantellato. La crescita di una Regione o di una Città avviene quando al loro interno si produce reddito attraverso la produttività, il cosiddetto PIL (Prodotto interno Lordo).