Milano, naufragio della Annamaria 68° anniversario

44 bambini, la maggior parte dei quali milanesi, e quattro accompagnatrici morirono il 16 luglio del 1947 per il naufragio della motobarca Annamaria nel mare di Albenga. Fu il più grave disastro del Dopoguerra in cui persero la vita dei minori. Oggi, nel 68° anniversario della tragedia, il Comune di Milano ha ricordato le giovani vittime: si è, infatti, tenuta la cerimonia di deposizione di un cuscino di fiori sul monumento commemorativo al Cimitero Maggiore, dove sono sepolti quasi tutti i bimbi dell’Annamaria.

Nel pomeriggio del 16 luglio del 1947 la motobarca Annamaria stava trasportando 84 bambini, tutti maschi dai 4 agli 8 anni, in prevalenza milanesi orfani di guerra. I piccoli erano ospiti della colonia della solidarietà nazionale di Loano, ed erano diretti in gita all’isola Gallinara. Alle 18 il mare era calmo: la nave strapiena, che viaggiava a circa 60 metri dalla costa, urtò contro un ostacolo, iniziando a imbarcare acqua. L’Annamaria si inclinò pericolosamente, mentre i bambini cadevano in mare. Le vittime del disastro furono 48: 44 bimbi e 4 adulti. “Ad Albenga – scrisse allora Dino Buzzati inviato sul luogo della tragedia – si era concentrato tutto il dolore del mondo”.

I funerali, celebrati dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Schuster, si svolsero in Duomo, alla presenza dell’allora Sindaco Greppi, di tutto il Consiglio comunale e di una folla silenziosa e commossa. I nomi di tutti coloro che persero la vita sono oggi scolpiti nel monumento funebre, opera dello scultore Giacomo Manzù, al Cimitero Maggiore: un bassorilievo in bronzo che raffigura Gesù circondato dai bimbi, con la frase del Vangelo di Matteo “Lasciate che i piccoli vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”.