Firenze, Comune in Ewit progetto di cooperazione Ue-Africa sulla gestione dei rifiuti tecnologici

C’ è anche Firenze tra le realtà europee che porteranno la propria esperienza nella gestione dei rifiuti tecnologici nelle aree metropolitane africane di Choma (Zambia), Abidjan (Costa d’Avorio), Johannesburg (Sud Africa) e Kisii (Kenya). È quanto emerso proprio nella città sudafricana, durante il workshop per il progetto Ewit (‘e-waste implementation toolkit’), al quale partecipano anche alcuni dirigenti dell’amministrazione comunale insieme ai loro colleghi di Anversa, Oporto e Vienna. Il progetto vede 24 partner internazionali, appartenenti al mondo della ricerca accademica, dell’industria e, appunto, delle istituzioni locali. Cominciato febbraio, si concluderà a fine gennaio 2017. Si è realizzato un gemellaggio di quattro aree metropolitane africane con quattro europee e si propone di condividere le loro esperienze più significative per sviluppare sistemi efficaci di gestione e di valorizzazione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) nelle arre africane. Queste esperienze saranno raccolte in un portale che le renderà fruibili e, grazie alla sua implementazione, Ewit punta a offrire benefici concreti in termini sia ambientali sia di tutela della salute dei lavoratori impiegati nel settore. Il piano di lavoro comprende diverse fasi, che vanno dalla mappatura dei dati a disposizione e della capacità delle aree africane coinvolte nella gestione dei rifiuti tecnologici, alla raccolta e analisi dei casi di eccellenza, di processi e strumenti in grado di generare valore, fino alla realizzazione del portale informativo a guida e supporto dell’implementazione di un sistema efficace e sostenibile di riciclo. Obiettivo: aiutare i Comuni africani sia a sviluppare dieci sistemi di gestione dei rifiuti elettronici sia a definire obiettivi a medio termine legati all’incremento delle opportunità di riciclo e capaci di portare benefici economici rilevanti e misurabili. Il cambiamento degli stili di vita e di consumo della classe media in Africa sta incrementando la composizione e il flusso di rifiuti nel continente Secondo le previsioni, entro il 2020 la quantità di rifiuti tecnologici generati in Africa raggiungerà 4 milioni di tonnellate all’anno, contro i 2 milioni di tonnellate attuali (2kg/abitante). Di queste, solo 200mila vengono gestite correttamente da un punto di vista ambientale, della salute e del recupero di materie prime. Il progetto coordinato da ReMedia si propone di migliorare questo dato almeno del 30%. In prospettiva si punta ad avviare a un corretto riciclo 1 milione di tonnellate di questi rifiuti, con un potenziale economico di almeno 300 milioni di euro. Ad esempio, la disponibilità di oltre 30mila tonnellate di Raee all’anno può portare a un recupero di 25.000 tonnellate di materie prime seconde da reinserire nel ciclo produttivo. Un altro degli obiettivi di Ewit è quello di contrastare export illegale, riconvertendo i flussi provenienti dall’Europa in business legali. Secondo recenti studi il 3-5% dei rifiuti tecnologici generati nel continente europeo viene esportato illegalmente nel continente africano. Si tratta di 300mila tonnellate che, quando ricondotte all’interno di un sistema di gestione ambientalmente e socialmente sostenibile, potrebbero generare almeno 1.500 nuove opportunità lavorative.