Legami storici tra Milano e la Lituania. Bona Sforza e il Palazzo dei Granduchi di Lituania

sforzesco filareteDal 15 luglio al 2 agosto 2015 apre al pubblico, nelle nuove sale del Quartiere dell’Ospedale Spagnolo in Castello Sforzesco, la mostra “Legami storici tra Milano e la Lituania: Bona Sforza e il Palazzo dei Granduchi di Lituania”. La rassegna è organizzata da Comune di Milano, Musei Archeologici e Musei Storici in collaborazione con il Museo Nazionale Palazzo dei Granduchi di Lituania. La mostra sarà inaugurata dalla presidente della Repubblica di Lituania Dalia Grybauskaitë, con la presenza dell’ambasciatrice della Repubblica di Lituania in Italia Jolanta Balèiûnienë, del commissario generale dell’esposizione della Lituania a Expo Romas Jankauskas, del soprintendente del Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici Claudio Salsi e del direttore del Museo Nazionale Palazzo dei Granduchi di Lituania Vydas Dolinskas.

L’inaugurazione, che ha luogo in un nuovo spazio museale del Castello Sforzesco di Milano, alla vigilia della Giornata nazionale della Lituania a Expo, sarà accompagnata dalle musiche eseguite  dall’orchestra da camera di S. Cristoforo del Comune di Vilnius (direttore artistico prof. Donatas Katkus) e dalle stelle del jazz della Lituania, prof. Artûras Anusauskas e maestro Vytautas Labutis. La Lituania, sarà l’unica tra i 150 paesi che partecipano a Expo a presentarsi anche negli spazi del Castello Sforzesco. I soprintendenti  del Castello Sforzesco, Ermanno Arslan e Claudio Salsi, hanno infatti prestato consulenze nel corso della ricostruzione del Palazzo dei Granduchi di Lituania a Vilnius. Anche il progetto stesso di ripristino e di restauro del Palazzo Reale di Milano e soprattutto del Castello Sforzesco di Milano, iniziato oltre 100 anni fa dal celebre architetto Luca Beltrami, è servito quale grande stimolo metodologico e morale per la ricostruzione del Palazzo di Vilnius.

La mostra è articolata in tre sezioni: la prima espone una breve presentazione della Lituania, dei più importanti fatti storici e del suo patrimonio culturale; la seconda è dedicata ai legami storici tra la Lombardia e la Lituania: Milano e Vilnius, dalla “via dell’ambra” nell’antichità fino ai giorni nostri; l’ultima sezione è un racconto sul Palazzo dei Granduchi di Lituania, fulcro dei legami storici tra la Lituania e l’Italia. Accanto all’iconografia storica, alle foto moderne, ai commenti testuali e ai modelli delle stufe dei tempi di Bona Sforza, ricostruite nel Palazzo dei Granduchi di Lituania, sono esposti in mostra anche oggetti d’arte del XVI sec. che illustrano i legami tra la Lombardia e la Lituania, Milano e Vilnius. L’esempio più rappresentativo è l’arazzo con lo stemma combinato del Granduca di Lituania Sigismondo Augusto, nel cui campo centrale è raffigurato un biscione che ingoia un fanciullo; si tratta del segno araldico della madre del sovrano, la principessa di Milano Bona Sforza. La mostra esporrà inoltre mattonelle da stufa della metà del XVI sec., originali e copie,  insieme ad altri manufatti di ceramica associati a Bona Sforza, figura centrale dei legami tra la Lombardia e la Lituania, Milano e Vilnius.

Anche nel padiglione lituano a Expo sono esposti alcuni oggetti associati al nome di Bona, come la mattonella angolare da stufa del sec. XVI con lo scudo araldico degli Sforza, probabilmente appartenuta alla sovrana, e una forchetta simbolo delle nuove tradizioni gastronomiche portate da Bona Sforza dall’Italia alla Lituania. La figlia di Bona Sforza, Caterina Jagellona, che nel 1562 nel Palazzo di Vilnius si sposò con il futuro re di Svezia Giovanni III Vasa, una volta trasferitasi in Svezia diffuse l’uso della forchetta anche in quel paese.Bona Sforza, figlia di Gian Galeazzo Sforza e nipote di Ludovico il Moro, principessa di Milano, Napoli, Bari e Rossano, diventata granduchessa di Lituania e regina di Polonia, esercitò un’influenza determinante per la diffusione delle idee e della civiltà del Rinascimento italiano in Lituania e nelle regioni limitrofe. Per questo motivo il suo stemma, stesso simbolo dei Visconti e degli Sforza, si ritrova anche nella lontana Lituania.

L’inizio dei legami storici tra la Lombardia e le terre lituane risale addirittura all’età del bronzo (II millennio a. C.). Fu proprio nella Milano medievale che il romano pontefice prese alcune decisioni importanti per la formazione dello Stato lituano. E sempre Milano può aver influito anche sul formarsi della leggenda dell’origine romana dei lituani, diffusasi nel XV e XVI secolo. Nell’epoca rinascimentale il legame tra Vilnius e Milano, si era stabilito, come già detto, grazie alla principessa di Milano Bona Sforza, diventata granduchessa di Lituania e regina di Polonia. Gli architetti e gli altri artisti italiani attivi in Lituania durante il Rinascimento e il Barocco (secoli XVI–XVIII) erano in prevalenza lombardi o legati in qualche modo alla Lombardia. È interessante sapere che nel XVIII sec. anche i nunzi apostolici che risiedettero nella Repubblica delle due Nazioni (stato comune di Lituania e di Polonia) per lo più provenivano da Milano.

Nel XIX sec. i lombardi simpatizzarono con la lotta dei lituani per la liberazione dal giogo dell’impero russo e nel 1874 al Teatro alla Scala fu rappresentata la prima dell’opera lirica “I Lituani”, composta dal famoso compositore Amilcare Ponchielli. Alla prima metà del XX secolo la Lituania e la Lombardia erano accomunate dalla personalità di Achille Ratti, il quale, prima di diventare arcivescovo di Milano e successivamente papa Pio XI, era stato visitatore apostolico in Lituania dove, nel 1926, aveva  istituito la provincia ecclesiastica lituana. Dopo la seconda guerra mondiale, Milano fu molto importante come centro di sostegno alla resistenza della chiesa cattolica lituana negli anni dell’occupazione sovietica e come luogo di studio della lingua e della storia lituana. A cavallo tra i secoli XX–XXI la Lituania e Milano furono accomunate dalla passione per l’arte e l’opera lirica e dalla collaborazione tra i loro musei e le  residenze storiche. I legami secolari della Lituania e Vilnius con l’Italia, e in particolare, con la Lombardia e Milano, restano vitali anche al giorno d’oggi. Ne sono un’eloquente testimonianza la collaborazione nell’ambito della musica e del teatro, del design e della museologia, ma anche la comune passione per lo sport (basket).