De Magistris più forte della Legge Severino rimane sindaco di Napoli

luigi de magistrisAccolto il ricorso del sindaco di Napoli Luigi De Magistris contro la sospensione dalla carica disposta in base alla legge Severino. L’ex magistrato ha ricevuto l’ok da parte del Tribunale di Napoli e rimane primo cittadino.

E’ stata sospesa l’efficacia del provvedimento fino alla decisione della Corte Costituzionale che inizierà a esaminare la legittimità costituzionale a ottobre.

Il presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara, in considerazione di un “evidente rilievo mediatico assunto in questi giorni dalla questione relativa al ricorso proposto dal sindaco di Napoli avverso il decreto prefettizio di sospensione dalle funzioni nei suoi confronti emesso ai sensi della cosiddetta legge Severino, l’interesse pubblico sotteso”, si legge nella nota, comunica che “con ordinanza depositata in data odierna il Tribunale ha sospeso l’efficacia del suddetto provvedimento fino alla decisione della Corte Costituzionale sulla già sollevata questione di legittimità costituzionale, rimettendo le parti per il merito all’udienza del 26 ottobre”.

A dare avvio alla vicenda la condanna in primo grado per abuso d’ufficio non patrimoniale relativa all’inchiesta “Why not”. Il primo ottobre 2014 l’ex Prefetto di Napoli, Francesco Musolino, applicando la Legge Severino, emana il provvedimento con cui sospendeva De Magistris. Immediata la reazione dell’ex pm che presenta ricorso al Tar Campania contro il provvedimento. Il 30 ottobre il collegio del Tar campano all’unanimità accoglie il provvedimento e sospende la sospensione rinviando gli atti alla Corte Costituzionale per non manifesta infondatezza della questione di illegittimità costituzionale degli articoli 10 e 11 della Legge Severino.

Il 12 novembre arrivano però i ricorsi al Consiglio di Stato presentati dal Governo nella figura del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, dal Prefetto e da due associazioni. Ricorsi che vengono respinti dai giudici il 20 novembre. Una decisione che sembra poter chiudere la questione in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Il Movimento in difesa del cittadino, invece, chiama in causa la Corte di Cassazione. Ai giudici viene chiesto di esprimersi rispetto a chi ha la competenza per decidere sui ricorsi alla sospensione tra il Tar e il Tribunale ordinario. Una decisione che arriva lo scorso 26 maggio e che riapre il caso.

La Cassazione, infatti, si esprime in favore del Movimento in difesa del cittadino e afferma che debba essere il Tribunale ordinario a esprimersi. L’ennesimo capitolo della vicenda arriva infine a conclusione con la sentenza odierna del Tribunale di Napoli.