Limbadi, oggi per la Commissione straordinaria è stato il giorno delle consegne

commissario Fuoco a Villa ArcobalenoGiorno dedicato ai saluti per il commissario Domenico Fuoco, all’insegna di un legame che ha saputo stringere con le diverse realtà del territorio, in particolare con quelle che vivono il disagio. Ha dimostrato, da quando si è insediato insieme alla Commissaria prefettizia Anna Aurora Colosimo, dedizione ai valori umani, etico-civili e spirituali. Sia le associazioni che molti cittadini, hanno sentito il dovere morale e umano di ringraziarlo per l’impegno profuso. Con questi sentimenti di gratitudine, il pensiero va al giorno di Natale, in cui ha partecipato alla Santa Messa insieme agli anziani ospiti della Casa di carità, ma preoccupandosi di far sentire la sua vicinanza e quelle delle istituzioni in tutte le realtà in cui le problematiche di carattere sociale rappresentano una emergenza. Non è passato inosservato il legame che ha stretto con gli ospiti di Villa Arcobaleno nella frazione di San Nicola de Legistis (residenza psichiatrica ad alta intensità assistenziale gestita dalla cooperativa Co.Ri.SS.). Si è trattato di un impegno intriso di responsabilità e sensibilità, si è fatto sentire anche nella giornata delle consegne, dedicato a mantenere vivo il rapporto creato con le varie istituzioni presenti nel comune. La sua funzione è andata ben al di là di quello che doveva essere il suo mandato istituzionale, che ha portato a termine dimostrando grande competenza tecnica e servizio, riuscendo nell’impresa di consegnare il “Centro studi antimafia” sui beni confiscati al clan dei Mancuso in un tempo record, se si pensi che quando si è insediata l’attuale commissione (luglio 2014), i lavori erano fermi da anni. Da settembre ad aprile sono stati ultimati, come ha potuto constatare la Presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, il 15 di maggio scorso, e testimoniando quanto è stato fatto con una conferenza stampa in uno degli immobili confiscati. Alla nuova Amministrazione che si accingerà a prendere in mano le redini del Comune, la Commissione straordinaria in eredità questo spirito e questo messaggio. Con il “Centro studi antimafia” si spera che possa iniziare una nuova pagina politica e culturale contro la “non cultura” di chi distrugge i fondamentali principi costituzionali; senza questo impegno e responsabilità il destino di tanti giovani e del futuro del territorio, sarà senza via di uscita dal labirinto dove si nasconde il minotauro. Si ricorda a tal proposito che la realizzazione dell’opera, che non ha precedenti in Italia, assume un forte valore simbolico, ma non deve restare tale, se si vuole dare un messaggio di risveglio delle coscienze democratiche per restituire dignità ai tantissimi cittadini onesti. Tra i diversi momenti di particolare emotività che hanno caratterizzato il lavoro compiuto dal commissario Domenico Fuoco – che si è espresso in diverse direzioni – va segnalata la partecipazione al progetto legato ai diritti dell’infanzia (Mese del fanciullo e Apostoli dei fanciulli) portato avanti da oltre 5 anni dall’associazione culturale Alighistos insieme al parroco don Francesco Pontoriero, attestando l’importanza e il valore del tema dei diritti dei minori, in ambienti in cui c’è un più forte il rischio di devianza sociale, come sul territorio di Limbadi, dichiarato a forte densità mafiosa. In varie occasioni il commissario Fuoco ha auspicato l’importante ruolo di iniziative che mettano in primo piano i valori civili, etici e religiosi, per costruire una società dove possano essere protagonisti le nuove generazioni per restituire dignità ai principi costituzionali e al riscatto democratico e sociale della comunità. Il suo impegno inoltre è stato toccato con mano anche per quanto riguarda lo sblocco dei lavori della chiesa di Motta, che presto verrà riconsegnata alla comunità (tra circa un mese). Infatti sono quasi 2 anni che la Chiesa della Romania (novembre 2013) è chiusa al culto per l’incidente che ha causato la morte di un operario e il sequestro da parte della magistratura. Soprattutto a risentirne sono state le persone anziane per le difficoltà a raggiungere la piccola chiesa di San Cosma e Damiano che si trova nella parte bassa del piccolo borgo. Tutto questo mette in luce la “straordinaria opera” lasciata in eredità alla comunità di Limbadi, che non si è limitata al suo mandato tecnico-istituzionale, ma ha sconfinato in quello “umanitario”, e in senso più alto, in missione politica. Lo dimostra la sua attiva collaborazione all’Unical con il prof. Giancarlo Costabile nel corso universitario sulla “Pedagogia della R-Esistenza”, che vede la partecipazione di tantissimi studenti calabresi con grande entusiasmo, convinzione e passione. Nella lezione conclusiva sul tema “Difendere la democrazia: la resistenza antimafia tra problemi e prospettive”, a cui ha partecipato l’on. Rosy Bindi con una lectio magistralis proprio il 15 maggio (aula magna dell’Unical), si sottolinea l’elogio espresso dal prof. Costabile, lodando l’impegno prezioso di Fuoco nella realizzazione del corso, a cui ha partecipato anche Arcangelo Badolati (scrittore e giornalista) il quale, alla presenza della Bindi, ha denunciato con coraggio e responsabilità etica le connivenze istituzionali e gli inquietanti scenari e buchi neri aperti nella storia e nell’anima di questa terra: che se da una parte si dibatte tragicamente e titanicamente, dall’altra viene fatalmente attratta dallo sguardo della nuova medusa che pietrifica con gli occhi della ‘ndrangheta. Il laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza è un percorso sperimentale che si è posto l’obiettivo di destrutturare radicalmente il modo tradizionale di fare pedagogia nell’Università. Da un approccio astratto e avulso dai problemi della realtà sociale – contaminato da una diffusa complicità nei confronti della società della paura e della dipendenza –, Pedagogia della R-Esistenza vuole pervenire alla costruzione di una riflessività educativa in grado di attaccare le radici del sottosviluppo civile calabrese e meridionale.