Roma, I Belgi. Barbari e poeti del XX e XXI secolo in mostra al Macro

James Ensor, Paul Delvaux, Armand Simon, Constant Permeke, Frits Van den Berghe, Gustave Van de Woestyne, E.L.T. Mesens, Félicien Rops, Léon Spilliaert, René Magritte, Camille D’Havé, Marcel Mariën, Christian Dotremont, Panamarenko, Marcel Broodthaers, Pierre Alechinsky, Paul Duhem, Frédéric Penelle & Yannick Jacquet, Jacques Charlier, Koen Vanmechelen, Johan Muyle, Daniel Pelletti, Mario Ferretti, Vincent Solheid, Pascal Tassini, Peter Buggenhout, Michel Mouffe, Jan Fabre, Wim Delvoye, Hell’O Monsters, Jacques Lennep, Jean-Luc Moerman, Messieurs Delmotte, Patrick van Roy, Pascal Bernier, Leo Copers, Berlinde De Bruyckere, Alessandro Filippini, Phil Van Duynen, Walter Swennen, Daily-Bul.

Una panoramica sull’arte e la cultura belga del XX e XXI secolo è la proposta estiva del Museo d’ Arte Contemporanea Roma; una mostra, curata da Antonio Nardone, che mette in rilievo il carattere iconoclasta, ironico e poetico dell’animo belga.

“Horum omnium fortissimi sunt Belgae” (Di tutti, i Belgi sono i più coraggiosi), scriveva Cesare nel De Bello Gallico per sottolineare il loro carattere intrepido e selvaggio, libero da convenzioni e categorizzazioni, che fa parte integrante dell’anima e della cultura belga. A questo carattere si ispira questa mostra le cui opere mostrano libertà nell’uso dei materiali, ironia, autoironia, sempre mitigati dal forte senso poetico.

L’accostamento tra i maestri del ‘900 e gli artisti contemporanei conferma la continuità di questa tradizione barbara e poetica.

Dopo Roma la mostra fa tappa a Bruxelles all’Espace Vanderborght.