L’aula della Camera ha approvato il ddl anticorruzione con 280 sì, 53 no e 11 astenuti

Hanno votato a favore Pd, Sel, Scelta Civica, Per l’Italia, Area Popolare, gli ex 5 stelle di Alternativa Libera. Hanno votato contro Forza Italia e M5S. La Lega si è astenuta. Il ddl, approvato in via definitiva e senza modifiche rispetto al testo del Senato, diventa così legge.

La nuova normativa sui delitti contro la Pubblica amministrazione inasprisce le pene per peculato (da 4 anni a 10 anni e 6 mesi), corruzione propria (da 6 a 10 anni) e impropria (da 1 a 6 anni), induzione indebita (da 6 a 10 anni e 6 mesi).

Quanto alla corruzione in atti giudiziari (da 6 a 12 anni nell’ipotesi base), la condanna può salire fino a 20 nei casi più gravi. Restano invariate le sanzioni della concussione, che viene però estesa anche all’incaricato di pubblico servizio. Chi collabora potrà godere di uno sconto di pena da un terzo a due terzi. L’attenuante per “ravvedimento operoso” è riconosciuta a chi si adopera efficacemente per evitare conseguenze ulteriori del delitto, per assicurare le prove e individuare i colpevoli o per il sequestro delle somme trasferite. Nei reati più gravi contro la Pa non si potrà più patteggiare se prima non si è integralmente restituito il prezzo o il profitto del reato e in caso di condanna, il colpevole è sempre obbligato a pagare l’equivalente del profitto o quanto illecitamente percepito.

Per licenziare un dipendente pubblico corrotto basterà poi la condanna a 2 anni di carcere, mentre il divieto di contrattare con la Pa potrà arrivare fino a 5 anni. Il Parlamento affida inoltre più poteri all’Anac, che dovrà essere informata dai Pm ogniqualvolta si proceda per reati contro la Pa. Specifici obblighi informativi verso l’Autorità nazionale anticorruzione sono posti anche a carico delle stazioni appaltanti.

La legge interviene infine sui reati di mafia, con una serie di aumenti di pena. “Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge #anticorruzione da oggi rende più forte l’Italia. Il governo mantiene gli impegni”, scrive via twitter il ministro della Giustizia Andrea Orlando.