Milano, all’Ortomercato uno spazio per le associazioni

Sogemi, il Consorzio Produttori Ortoflorofrutticoli del Mercato e le associazioni Banco Alimentare della Lombardia Danilo Fossati Onlus e Pane Quotidiano Fondazione Arrigo Valentini hanno sottoscritto un protocollo attraverso il quale Sogemi destinerà a titolo gratuito un’area del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso di Milano per le attività di cernita delle derrate alimentari consegnate alle associazioni di volontariato da parte delle aziende del Mercato. Il protocollo è frutto degli straordinari risultati ottenuti dalle associazioni Banco Alimentare e Pane Quotidiano che, in collaborazione con gli operatori, nel corso del 2014 hanno ritirato all’interno del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso di Milano, quasi 1000 tonnellate di merce da destinare alle persone più bisognose. Il lavoro di queste associazioni sposa perfettamente gli ideali presentati da Expo 2015. Per questa ragione Sogemi si farà garante di una costante azione di sensibilizzazione di tutti gli utenti del Mercato, al fine di garantire una sempre maggiore disponibilità di prodotti da destinare alle Onlus. La sottoscrizione del protocollo è il primo i passo di un percorso virtuoso e condiviso che permetterà di trasformare le eccedenze del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso di Milano in risorse alimentari per le fasce più bisognose della popolazione. “Grazie al lavoro e all’impegno di tutti – ha dichiarato Nicolò Dubini amministratore unico di Sogemi – in pochi anni la quantità di alimenti raccolti all’interno dell’Ortomercato e destinati ai più bisognosi è quasi triplicata. Ma questo non basta e grazie a questo accordo e all’unione delle forze di tutti riusciremo a fare ancora meglio. Expo 2015 e la sua missione “feed the planet” ci insegnano che per contribuire al nutrimento del pianeta bisogna iniziare proprio nutrendo i più bisognosi“. Il recupero delle eccedenze alimentari, la riduzione dello spreco e soprattutto la garanzia che tutti abbiano la possibilità di nutrirsi sono temi cruciali della Food Policy, la strategia che orienterà le politiche cittadine sull’alimentazione nei prossimi anni. In questi mesi in cui si parla molto di cibo, il comune di Milano ha chiamato a raccolta esperti, organizzazioni e cittadini per riscrivere insieme le regole del sistema alimentare milanese, e renderlo più equo e sostenibile. Dall’analisi su come il cibo viene prodotto, distribuito e consumato in città è emerso che a Milano sono 110 mila le famiglie in condizioni di povertà relativa, e 135 mila persone sono assistite da oltre 350 enti caritativi. “Iniziative come il protocollo d’Intesa promosso da Sogemi con le associazioni del volontariato, sono un esempio della nuova collaborazione tra pubblico e terzo settore, in futuro anche tra pubblico e privato, che è auspicabile mettere in campo per attuare le priorità della Food Policy varata in occasione di Expo affinché le sue tematiche trovino applicazione nella vita quotidiana e nella costruzione di sistemi alimentari centrati sulla sostenibilità e sulla giustizia sociale”, commenta l’assessore al Commercio, Attività produttive, Marketing territoriale, Franco D’Alfonso. “Con la firma di questo Protocollo di Intesa – ha spiegato Fiorenzo Dalu, consigliere di Pane Quotidiano – centreremo un duplice obiettivo: da una parte riusciremo a raggiungere e a fornire maggior aiuto a coloro che stanno attraversando un momento di difficoltà, dall’altra ridurremo sicuramente gli sprechi”. “Questo accordo – ha dichiarato Roberto Vassena, presidente del Banco Alimentare della Lombardia –  ci aiuterà, in questi tempi di difficoltà per tante famiglie, a rendere ancora più incisiva e concreta l’operatività che abbiamo già sperimentato in questi anni nel rispetto della realtà con cui, quotidianamente, ci confrontiamo: quella di un sempre maggior numero di persone che chiedono un sostegno per un bisogno materiale vedendo rispettata la propria dignità individuale.  Nutrire il pianeta, dunque, non solo fornendo cibo ai suoi abitanti, ma anche facendo ritrovare loro la dignità e la speranza”.