Bergamo, Alessandro Abati rimasto ucciso in un attacco a Kabul

Il lombardo di 48 anni è morto mercoledì nell’attacco contro un ostello, a Kabul. Alessandro Abati era un cooperante originario della Bergamasca.

Il volontario si trovava nella pensione insieme alla compagna, di origini kazake, anche lei rimasta vittima dell’attentato, rivendicato dai talebani.

Il bilancio delle vittime è intanto salito a 14 morti di cui 9 stranieri tra i quali anche un americano e quattro indiani.

I talebani hanno rivendicato l’attacco di ieri sera alla guesthouse Park Palace nel quartiere di Shahr-e-Naw a Kabul, in Afghanistan. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, in una email inviata ai media ha detto che il gruppo ha preso di mira il residence perché frequentato da stranieri, tra cui americani. Secondo la rivendicazione a condurre l’attacco è stato un solo uomo, non tre come precedentemente affermato dal governo afgano.

Nella rivendicazione in lingua pashto il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha precisato che “un attentatore suicida della provincia di Logar ha attaccato la guesthouse”. Si è trattato, ha aggiunto, di “Muhammad Idrees, armato di una pistola, un fucile e materiale esplosivo” che “ha attaccato il luogo dove si trovavano oltre 100 persone”. Secondo gli insorti nel residence “c’erano cittadini americani” e “si stava svolgendo un importante incontro”.