Vicenza Jazz, concerti di martedì 12 maggio

Martedì 12 maggio New Conversations – Vicenza Jazz giunge a metà della sua ventesima edizione. Per questa nuova serata al Teatro Comunale (alle ore 21) il festival sfodera uno dei più ammirati cantanti della black music di questi ultimi anni: Gregory Porter. Per eseguire il suo “Liquid Spirit”, un concentrato di soul, jazz e blues che gli è valso il premio Grammy, Porter sarà accompagnato da Yosuke Satoh (sax alto), Chip Crawford (pianoforte), Aaron James (contrabbasso) ed Emanuel Harrold (batteria). Come sempre varia anche la scelta di musica nei club. Il Jazz Cafè Trivellato al Teatro Astra dopo l’apertura col live set di Frank Martino e la visual art di Lska (ore 21:30), ospiterà alle ore 22 il ‘turbo power’ ritmico degli Ottavo Richter (Raffaele Köhler alla tromba, Luciano Macchia al trombone, Domenico Mamone al sax baritono, Alessandro Sicardi alla chitarra, Marco Xeres al basso, Paolo Xeres alla batteria). Al Bar Borsa invece, alle ore 22, si ascolterà il jazz decisamente più mainstream del quartetto di Nico Gori (clarinetti, sax) con Alessandro Lanzoni (pianoforte, violoncello), Gabriele Evangelista (contrabbasso) e Stefano Tamborrino (batteria). Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2015 è organizzato dal Comune di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Aim Vicenza e Trivellato Mercedes Benz, con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il sostegno di alcuni sponsor privati. Gregory Porter nasce a Los Angeles nel 1971 e cresce a Bakersfield con la madre, che è ministro di culto, mentre il padre ha abbandonato la famiglia. Sin da piccolo Porter trova un ‘padre’ sostitutivo in Nat King Cole: lo ascolta con passione e prova a imitarlo. Ma le sue prime aspirazioni sono di tutt’altro genere. Porter avrebbe infatti potuto diventare un giocatore professionista di football: fu un infortunio a impedirgli questa carriera e a lasciargli quindi il tempo di continuare a cantare, con quella sua voce baritonale dalla quale prorompono l’ardore del soul, il tormento del blues, il luminoso senso melodico del jazz d’annata. Muovendosi nella scena dei piccoli jazz club, Porter incontra il sassofonista-pianista Kamau Kenyatta: è lui che lo presenta a Hubert Laws. Grazie a questa conoscenza Porter arriva finalmente all’esordio discografico da leader, ormai alla soglia dei quarant’anni, con l’album Water (2010). Non è un esordio come tanti altri: Porter è un cantante dalla voce imponente, pregna di blues, gospel e teatro. Da un nitido omaggio alla vocalità di Nat King Cole passa, senza soffermarsi troppo sull’antiquariato, a un ripensamento di questo suo modello, del quale fornisce una ‘revisione’ contemporanea scevra di sdolcinatezze e attenta agli sviluppi moderni della ritmica e la vocalità afro. Risultato: riceve subito una nomination ai Grammy, cosa che si ripete anche per il disco seguente, Be Good (2012). Porter si è già velocemente imposto come un fenomeno internazionale quando nel 2013 realizza il terzo disco, Liquid Spirit, che segna il suo esordio per l’etichetta Blue Note. Questa volta il Grammy come miglior album di jazz vocale è suo. Tra una sezione fiati ‘sinfonica’ e una ritmica ‘turbo power’ si intrufola una chitarrina ‘indisciplinata’: con questa formula gli Ottavo Richter generano movimenti sussultori in platea, trasformano i teatri in sale da ballo e le strade cittadine in auditorium. Nel 2015 la band festeggia il decimo anniversario della sua attività, tra l’altro con la realizzazione di X anniversario, un album live che racchiude il loro percorso musicale, fatto di energia, improvvisazione e ritmo, di viaggi musicali senza meta né bussola.