Inaugurata la mostra I ghiacciai della Val Ridanna

Presentare le conoscenze acquisite in quasi un secolo di studi dei ghiacci della Val Ridanna, collocandole nella più ampia problematica del cambiamento climatico: è l’obiettivo della mostra temporanea “I ghiacciai della Val Ridnana – ieri –oggi –domani”, inaugurata al Mondo delle miniere di Ridanna Monteneve.

Le conoscenze acquisite nell’ambito di quasi un secolo di studi e misurazioni del Ghiacciaio di Malevalle e della Vedretta Pendente, in Val Ridanna, ma anche le problematiche del cambiamento climatico e della scomparsa dei ghiacciai sono al centro della mostra temporanea “I ghiacciai della Val Ridanna – ieri – oggi – domani”, che è stata inaugurata al Mondo delle miniere di Ridanna Monteneve.

Dal 1922 lo stato di questi ghiacciai viene misurato regolarmente con il coordinamento del Comitato glaciologico italiano. Già nella seconda metà del XIX secolo, comunque, la Val Ridanna era considerata una particolare attrazione, oltre che per la miniera, per la sua parte terminale coperta da ghiacci, tanto che nel giro di pochi anni vi si edificarono quattro rifugi alpini e diversi scienziati visitarono la zona per effettuarvi misurazioni e ricerche.

Nel 1996 hanno anche preso il via gli studi del cosiddetto “bilancio di massa” dei ghiacciai. Queste rilevazioni ed altre attività di ricerca nell’area sono in corso ancora oggi, sostenute dall’Ufficio Idrografico della Provincia autonoma di Bolzano.

La mostra temporanea “I ghiacciai della Val Ridanna – ieri – oggi – domani” è visitabile fino al 30 settembre 2015.

Hanno preso parte all’inaugurazione della mostra il direttore del Dipartimento Beni culturali, Musei, Patrimonio e Mobilità della Provincia autonoma di Bolzano, Valentino Pagani, il direttore delle Ripartizioni provinciali Protezione antincendi e civile e Opere idrauliche, Rudolf Pollinger, il coordinatore del Museo provinciale delle miniere, Andreas Rainer, Roberto Dinale, vicedirettore dell’Ufficio Idrografico della Provincia, Gianluigi Franchi, del Comitato glaciologico italiano e Volkmar Mair, direttore dell’Ufficio provinciale Geologia e prove materiali.