Milano, profughi Comune pronto a installare le tende della Protezione civile

A Milano sono 57.752 i profughi passati nelle strutture del Comune in un anno e mezzo, 1.100 sono arrivati nelle ultime due settimane, 360 negli ultimi tre giorni. I centri di accoglienza sono di nuovo piene con la presenza nella sola notte appena trascorsa di circa 600 persone a fronte di 400 posti secondo la convenzione di inizio anno con la Prefettura. Per accogliere tutti, nella struttura di via Aldini è stata riaperta la palestra allestita con delle brandine. Il Comune sta organizzando un ulteriore piano di accoglienza con l’aumento dei posti in via Corelli, l’ex Cie dato al Comune dal Ministero dell’Interno per l’accoglienza temporanea e gestito dalla società Gepsa. Al momento sono accolti in quella sede anche un centinaio di richiedenti asilo. L’ipotesi è che alcuni tendoni della Protezione civile siano allestiti nel cortile per alleggerire la pressione sulle strutture cittadine e sui quartieri da Porta Venezia e Quarto Oggiaro.

“In questi ultimi giorni – hanno detto gli assessori alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e alla Sicurezza Marco Granelli – la pressione degli arrivi a Milano è stata altissima, al punto da rendere difficile l’accoglienza di numerose persone. Ancora ieri sera siamo stati costretti a lasciare fuori dalle strutture alcuni di loro. È una situazione per noi inaccettabile e chiediamo ancora una volta al Ministero dell’Interno di intervenire in modo certo e immediato. La nostra città dall’ottobre 2013 ha visto il passaggio di oltre 57.000 persone arrivate in Stazione Centrale in treno, spontaneamente, autonomamente e senza alcun controllo dal sud dell’Italia: donne, uomini e bambini poi ripartiti per altre destinazioni”. “Chiediamo che a livello nazionale sia fatta una ripartizione dei migranti su tutte le città – hanno ribadito gli assessori Majorino e Granelli – e che il flusso spontaneo sia controllato. Per affrontare questa nostra nuova emergenza siamo pronti ad allestire le tende della Protezione civile all’interno del centro di via Corelli, dove avviene lo smistamento delle persone arrivate in Stazione Centrale, chiediamo al Ministero dell’Interno però di mettere a disposizione anche la struttura del Cara ancora chiusa e inutilizzata”.