Firenze, parte in anticipo la campagna contro la zanzara tigre

Partirà il 27 aprile la campagna contro la zanzara tigre e la disinfestazione delle aree pubbliche. Anche quest’anno, dopo un inverno mite e molto piovoso con temperature ben superiori alla media stagionale, le zanzare hanno trovato un habitat favorevole al loro sviluppo. Ecco perché il Comune di Firenze, giocando di anticipo, apre la ‘Campagna-ZZzzanzara Tigre una lotta da vincere insieme’. È anzitutto in distribuzione un piccolo manuale per i cittadini che, in questi giorni, viene distribuito nelle scuole, biblioteche, sedi dei quartieri, presidi delle aziende sanitarie locali. Verrà proposto anche un questionario, anch’esso distribuito nelle scuole comunali e durante le iniziative pubbliche; l’obiettivo è quello monitorare la conoscenza di questi insetti, per capire come migliorare ulteriormente le già importanti misure di prevenzione adottate dal Comune nelle aree pubbliche, con interventi antilarvali e controlli nei giardini, nelle caditoie stradali, nei fossi e nei canali. Nelle città più del 70% dei focolai si trova in area privata ed è quindi importante che tutti i cittadini facciano la loro parte mettendo in atto le misure di prevenzione e trattamento in giardini privati, corti interne, inoltre nelle aree vicino a parchi in zone vicino o in campagna vengono installate le batbox, i rifugi per pipistrelli, che favoriscono la presenza di un nemico naturale. Sono in programma anche incontri formativi, tenuti da esperti, con gli amministratori condominiali considerati elementi fondamentali tra gli addetti ai lavori per portare in concreto le ‘buone pratiche’ nel contesto privato. Ma ecco i consigli da seguire per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve: – eliminare i sottovasi (o comunque non lasciare ristagnare l’acqua) e moderare le annaffiature; – impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli oggetti esposti all’aperto; – verificare periodicamente che le grondaie ed i pozzetti delle acque piovane e le canalette di scorrimento delle acque in eccesso, siano ostruite; – non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (barattoli, ciotoli per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e tenere rovesciato l’annaffiatoio; – coprire bidoni,secchi; cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o reti zanzariere. Queste misure di prevenzione sono utili anche per combattere le zanzare comuni, che hanno un ciclo di vita simile alla tigre. La zanzara tigre fino a pochi anni fa non era diffusa: originaria delle foreste tropicali dell’Asia, ha viaggiato tra vari continenti grazie al commercio navale di copertoni d’auto, in corrispondenza di piccole raccolte di acqua ferma. La zanzara tigre femmina è ematofaga (si nutre di sangue) per riprodurre le sue uova, è abbastanza aggressiva, può infliggere più punture in poco tempo (anche attraverso abiti leggeri, in particolare quelli scuri) e punge di giorno (primo mattino e tardo pomeriggio) In caso di reazioni alla puntura (arrossamento, gonfiore, prurito) si deve lavare e disinfettare la zona interessata, non grattarsi, praticare lievi impacchi con ghiaccio (non a contatto con la pelle) applicare crema lenitiva e se necessario una a base di cortisone. Per proteggersi dalle punture, si suggerisce di indossare abiti chiari, mettere zanzariere alle finestre, chiudere i finestrini delle auto in sosta, usare prodotti repellenti, evitare i profumi. Il breve ciclo di vita della zanzara tigre è caratterizzato da quattro fasi. Le uova vengono deposte sulle pareti del contenitore a pelo d’acqua e la schiusa delle uova avviene dopo qualche giorno quando scivolano dentro l’acqua. Le uova deposte a fine autunno riescono a sopravvivere alla basse temperature dell’inverno per poi schiudersi a primavera, grazie alla luce ed al calore. Dalle uova sommerse in acqua fuoriescono le larve, che vivono in acqua, si nutrono di particelle e di altri microrganismi e respirano grazie al sifone. Si allungano progressivamente 8 da 1 a circa 10mm) fino a trasformarsi in pupa; in questa fase l’insetto compie una completa metamorfosi per poi emergere come adulto. La femmina (con apparato boccale pungitore) vive in media tra i 20 ed i 35 giorni e può deporre varie serie di uova; ogni deposizione comporta un quantitativo tra 50e100 uova. In piena estate questo ciclo completo può compiersi in soli 7-10 giorni; quindi anche una minima raccolta d’acqua che si mantenga per più di 6 giorni può trasformarsi in un focolaio di infestazione.