Udine, Ossa per tsu va in scena la violenza familiare

Due casi di violenza domestica contro le donne, molto diversi tra loro nella dinamica, nella qualità e nella localizzazione temporale. Due vicende che scorrono parallele e che si incastrano in rimandi e analogie che coinvolgono le figure dei figli. Un riemergere continuo di dolorosi episodi del passato, conflitti mai risolti di una coppia in crisi, colpe scaricate sui figli e verità taciute. Un dialogo serrato e ricco di suspense dove la storia personale e quella ufficiale vanno avanti di pari passo verso un sorprendente finale.

Tutto questo è “Ossa”, spettacolo al centro del prossimo appuntamento di Teatro Sosta Urbana, la rassegna di eventi sostenuti dagli assessorati alla Cultura e al Decentramento e messo in campo da un collettivo di artisti. Due, una alle 18 e una alle 21, le repliche previste per sabato 18 aprile nella Sala Sguerzi della 6^ circoscrizione in via Santo Stefano 5 a Sant’Osvaldo. Sul palco un’intensa Serena Di Blasio e un altrettanto emozionante Riccardo Maranzana, impegnati in una pièce scritta a tre mani da Carlo Tolazzi, Serena Di Blasio e Andrea Collavino, che ha firmato anche la regia.

Lo spettacolo, prodotto dal circolo Arci “Mis(s)kappa” e già applaudito nell’anteprima nazionale proposta a novembre al Palamostre, porta in scena la ricostruzione drammaturgica di un celebre giallo dell’islandese Arnaldur Indriðason. Nulla, nella messinscena, è esplicitamente violento, eppure la tensione che cresce coinvolge e cattura lo spettatore, tenendolo con il fiato sospeso fino al termine dei due inaspettati e intensi finali. L’evolversi della narrazione, sempre intensa e incalzante, è infatti accompagnata da un velo di mistero e suspense che svela il mondo interiore dei personaggi con le sue ombre e i suoi fantasmi, e fa emergere prepotentemente la complessità delle relazioni umane.

In una stanza d’ospedale, un padre parla al capezzale della figlia in coma. L’uomo è un ispettore di polizia, la figlia, tossicodipendente, ha da poco riallacciato i rapporti con il padre, che non vedeva da più di vent’anni. L’ispettore racconta alla figlia le evoluzioni delle indagini che sta seguendo e riallaccia con lei un rapporto sepolto da molti anni a causa della separazione con la moglie, facendo riemergere così dolorosi episodi del passato.

Vista la ridotta capienza della sala e il successo di pubblico che gli appuntamenti di Tsu raccolgono, è consigliata la prenotazione del posto telefonando allo 338/3007500. Al termine dello spettacolo, che prevede un biglietto di cortesia di 3 euro, sarà offerto come ormai tradizione un simpatico brindisi insieme con gli artisti. La biglietteria sarà aperta nello stesso luogo a partire da un’ora prima dell’apertura del sipario.