I volti dell’alienazione, i disegni di Roberto Sambonet al Museo di Roma in Trastevere

Per dare il proprio contributo alla campagna di sensibilizzazione sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, il Museo di Roma in Trastevere ospita, fino al 3 maggio prossimo, la mostra I volti dell’alienazione.

Oggi oltre 700 persone in Italia sono internate negli ospedali psichiatrici giudiziari. La loro definitiva chiusura è stata stabilita da un decreto, convertito in legge nel 2012, con scadenze via via prorogate.

L’esposizione raccoglie 40 disegni e 70 studi dell’artista e designer lombardo Roberto Sambonet, realizzati tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile, dove l’artista ha trascorso sei mesi ritraendo gli internati in una serie di opere a china e a matita di grande intensità. Una viaggio di umana partecipazione che nel 1977 è stato raccolto nel volume Della Pazzia, dove ai ritratti dei malati di mente sono accostati scritti di autori come Allen Ginsberg, Dino Campana, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire e altri, che hanno affrontato il tema della pazzia.

Roberto Sambonet (1924-1995) , designer, architetto, pittore e grafico si è formato all’Accademia di Brera e ha frequentato l’ambiente delle avanguardie artistiche, che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica. Ha partecipato al gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani. Tra il 1948 e il 1953 si è trasferito in Brasile, dove il suo linguaggio artistico è maturato verso quell’essenzialità della linea che divenne tratto fondamentale della sua opera.

La mostra, già ospitata dalla Fabbrica del Vapore di Milano, dal Teatro Chille de la balanza di Firenze e dal Palazzo Municipale di Ferrara, in autunno sarà allestita a Pavia e a Trieste. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e al Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi del carcere, della giustizia e dei diritti umani e sociali, con la collaborazione dell’Archivio pittorico Roberto Sambonet e di StopOPG, è a cura di Franco Corleone e Ivan Novelli.