Pisa, la Tenuta di San Rossore si apre alla città

Ampie possibilità di accesso per i cittadini e una migliore offerta turistica in linea con gli obiettivi di valorizzazione in termini di conservazione ambientale. Il consiglio direttivo del Parco, nel corso della sua ultima seduta, ha approvato il piano di fruizione della Tenuta di San Rossore.

Il nuovo turismo verde nel Parco si articolerà in una serie di percorsi, ovvero in programmi di fruizione che collegano luoghi e servizi in un insieme armonico, puntando su quattro segmenti del mercato: ricreativo, escursionistico, scolastico e scientifico. Gli obiettivi da raggiungere sono: una fruizione sostenibile e durevole del patrimonio naturale; educazione ambientale e formazione; sviluppo economico (in tutto il Parco), occupazione e la partecipazione del pubblico alla gestione.

Nell’area tra Cascine Vecchie e la Sterpaia continuerà ad essere permesso l’accesso 7 giorni su 7 per il raggiungimento dei pubblici esercizi presenti.

Tra Cascine Nuove e il Marmo, l’ingresso sarà libero e gratuito sabato, domenica e festivi; nei giorni feriali l’ingresso pedonale, a cavallo ed in bicicletta nella zona sarà subordinato al pagamento di un biglietto.

Tra le principali novità la realizzazione di postazioni sicure per l’accensione di braci per la cottura dei cibi, nelle località più idonee ed a minor valenza ambientale, nei pressi della Sterpaia, del Prato degli Escoli, di Cascine Vecchie e di Cascine Nuove. È inoltre prevista la collocazione di tavoli e panchine in legno per agevolare i pic-nic e la sosta da parte dei turisti.

La nuove regole di accesso – All’area “C”, tra Cascine Vecchie e la Sterpaia, continuerà ad essere permesso l’accesso 7 giorni su 7 per il raggiungimento dei pubblici esercizi presenti.  Nella zona “B” tra Cascine Nuove ed il Marmo, l’ingresso sarà libero e gratuito nei giorni di sabato, domenica e festivi; nei giorni feriali l’ingresso pedonale, a cavallo ed in bicicletta nella zona sarà subordinato alpagamento di un biglietto, anche e soprattutto attraverso forme di abbonamento, con riduzioni ed agevolazioni per i fruitori dei pubblici esercizi e delle attività di guida della Tenuta. Nelle giornate di lunedì, se feriali, l’accesso nella zona “B” non sarà comunque consentito per permettere operazioni di gestione e manutenzione incompatibili con la presenza di visitatori. I veicoli dovranno comunque essere parcheggiati nell’area “C”. Il biglietto potrà essere acquistato sotto forma di abbonamento annuale (al costo di 50 euro) oppure di permesso giornaliero (al costo di 3 euro), acquistabile on line sul sito del Parco oppure presso i pubblici esercizi presenti in Tenuta. L’accesso alla zona “A” sarà invece possibile solo con specifica autorizzazione scritta del Parco per motivi scientifici oppure – questa è un’autentica novità – attraverso i servizi di accompagnamento effettuati dagli operatori della Tenuta di San Rossore, seppure esclusivamente in alcune zone.

La rete sentieristica – Nella Tenuta, limitatamente alle aree “C” e “B”, sarà realizzata una vera e propria rete sentieristica conforme ai canoni nazionali stabiliti dal Club Alpino Italiano (CAI): un obiettivo che sarà esteso a tutta l’area del Parco, così da farlo entrare nella rete escursionistica regionale e nazionale. Sono stati individuati 5 percorsi escursionistico-ricreativi, già presentati nel dépliant per la fruizione turistica della Tenuta di San Rossore, che dovranno essere attrezzati con segnaletica verticale ed orizzontale in linea con quella utilizzata dal CAI. Alla rete sentieristica, che assicurerà tra l’altro anche la percorribilità sull’asse Nord-Sud, in collegamento con il resto del Parco e del territorio circostante, saranno aggiunti i percorsi riservati agli escursionisti a cavallo e/o in bicicletta. Nella zona “A”, che rimarrà una zona ad accesso vietato o comunque riservato alle persone specificatamente autorizzate o con guida, saranno individuati, anche attraverso un confronto con gli operatori concessionari, i percorsi utilizzabili dalle guide nelle varie modalità – in carrozza, a cavallo, in bicicletta, con trenino, etc. – prevedendo anche una rotazione temporale in modo da offrire nell’arco degli anni una gamma maggiore di opportunità alle varie categorie di fruitori.  Particolare attenzione continuerà ad essere assicurata all’accessibilità da parte di tutte le categorie: saranno dunque mantenuti e migliorati i percorsi ad elevata accessibilità già presenti in località Paduletto, Foce del fiume Morto Vecchio, Il Fortino.

Segnaletica stradale e cartellonistica – Il Piano indica la necessità di collocare in città, nella zona tra la Piazza dei Miracoli e la Tenuta, e in particolare in via Bonanno Pisano e in via Contessa Matilde, un’adeguata segnaletica per raggiungere la Tenuta di San Rossore, e di posizionare, presso la stazione centrale di Pisa e quella di San Rossore, nonché in prossimità delle uscite dei maggiori parcheggi urbani o che circondano la zona (Piazza Andrea Del Sarto, Via Carlo Cammeo, Via Pietrasantina, Via Alberto Paparelli, Piazza Vittorio Emanuele II), un pannello che indichi con quali modalità è possibile raggiungere San Rossore. Con il Comune di Pisa sono previsti accordi per integrare le attività di promozione turistica della città e del territorio comunale con quelle della Tenuta. Presso l’incrocio Via delle Cascine-Via Aurelia, saranno sostituiti i due pannelli indicatori oggi presenti, ritenuti poco efficaci, e recheranno la scritta in 4 lingue “aperto”, interscambiabile se necessario con un altro nei casi in cui la Tenuta dovesse rimanere chiusa.

Accesso alla Tenuta con i mezzi pubblici e collettivi – Nelle more di una soluzione più organica su cui l’Ente sta attualmente lavorando per un accordo con l’azienda di trasporto pubblico, il servizio attualmente offerto da “City Sightseeing Pisa”, ad oggi unico mezzo di trasporto collettivo che collega sistematicamente la Tenuta con il centro storico di Pisa, in particolare il Duomo, sarà valorizzato e promosso dal Parco. Questo autobus turistico, con la parte superiore all’aperto, collega la Tenuta di San Rossore – con soste presso il Centro visite a Cascine Vecchie ed al Casale della Sterpaia – con la città da aprile ad ottobre con tre partenze al giorno: 10:20, 13:20, 17:20. Esisterebbe dunque già oggi la possibilità di arrivare con mezzo collettivo nella Tenuta e ritornare in città dopo circa 3 o 7 ore, ad un costo di 5 euro andata e ritorno. Le fermate utili per raggiungere San Rossore, senza dover acquistare il tour intero della città, sono in Piazza Manin e in prossimità del Camping La Torre in Viale delle Cascine. Gli interventi da effettuare per la valorizzazione di questo servizio riguardano soprattutto la visibilità dei cartelli dove il bus effettua le fermate, sia in città che nella Tenuta.

Il ruolo del Centro visite – La struttura del Centro visite diventerà strategica per poter accedere a quasi tutti i servizi della Tenuta: il Centro visite dovrà rappresentare centro unico di informazione e prenotazione per tutti i servizi turistici della Tenuta, ad inclusione di quelli “storici” rappresentati dal servizio di accompagnamento a cavallo – una delle “essenze” della Tenuta di San Rossore che risponde ad una precisa domanda del mercato turistico, che costituisce anche centro di equitazione per attività di educazione ambientale e di ippoterapia, e potrà essere utilizzato per visite a dorso di dromedario –  e in carrozza. In accordo con il Centro visite della Tenuta, saranno organizzate tipologie speciali di visite guidate all’interno della Tenuta, comprese alcune aree della zona “A”.

Aree attrezzate, aree per bambini e altri allestimenti – Per ricondurre al pieno rispetto delle norme, in particolare quelle antincendio, tutta l’attività di fruizione della Tenuta, sulla scorta di quanto fatto in molte aree protette è prevista la realizzazione di postazioni sicure per l’accensione di braci per la cottura dei cibi, nella località più idonee ed a minor valenza ambientale, nei pressi della Sterpaia, del Prato degli Escoli, di Cascine Vecchie e di Cascine Nuove. L’accensione di fuochi sarà permessa solo in tali aree. Indipendentemente dalla realizzazione delle fornacelle, è inoltre prevista la collocazione, nelle medesime località, di tavoli e panche in legno per agevolare i pic-nic e la sosta da parte dei turisti. Sempre per decongestionare le aree più delicate ed incrementare la fruibilità di alcune zone, è prevista la collocazione di panchine in alcune aree a maggior frequentazione di pubblico, in particolare lungo il viale tra Cascine Nuove e Cascine Vecchie (area che aprirà alla fruizione infrasettimanale), sia per ammirare le “Diritture” di allenamento dei cavalli che per riposare godendosi il panorama offerto dai Cotoni.  Saranno realizzate alcune aree giochi per bambini, che si andranno ad aggiungere a quella da tempo presente all’interno dell’Ippodromo e di quella in fase di realizzazione presso la Sterpaia; è inoltre prevista la realizzazione, nei pressi di Cascine Vecchie o della Sterpaia, di un percorso speciale per bambini, il cui accesso sarà possibile esclusivamente per bambini accompagnati da una guida, senza la presenza dei genitori. Con il coordinamento degli operatori del Centro visite, alcune aree della zona “C” della Tenuta potranno ospitare attività particolari, quali ginnastica all’aperto, yoga, meditazione, saluto al sole ecc.  Infine, sarà realizzato presso le aree agricole recintate in località Il Marmo, un “labirinto di mais”, creato appunto in una coltivazione di granturco che giunto ad altezza idonea potrà essere dotato di percorsi attraverso il semplice sfalcio, pilotato da GPS in modo da riprodurre il disegno progettato. La gestione del labirinto sarà affidata alle guide/interpreti ambientali coordinati dal Centro Visite e potrà essere operativo nei mesi di luglio, agosto e settembre.

Fruizione dei corsi d’acqua e cooperazione con ippodromo – Grazie all’accordo recentemente stipulato tra l’Ente Parco e la società Canottieri Arno, presso la golena dell’Arno in località Cascine Nuove saranno organizzate attività di canottaggio per ragazzi e adulti, tese alla scoperta dell’Arno coniugando attività sportiva ed educazione ambientale. In tale contesto ed utilizzando il pontile galleggiante esistente sulla sponda, potranno essere attivate anche escursioni in canoa e kajak lungo l’Arno sia verso la città che verso la foce, con possibilità di arrivare anche sulla spiaggia della Tenuta secondo le modalità meglio precisate nell’apposita sezione. Dallo stesso pontile galleggiante presente a Cascine Nuove, proseguirà l’attività di visita in battello, gestita dalla medesima società che gestisce il Centro Visite, che potrà essere realizzata integrando la dotazione con mezzi più idonei al mare, anche con la destinazione della spiaggia della Tenuta, secondo le modalità meglio precisate nell’apposita sezione; il battello potrà anche costituire un mezzo di trasporto ottimale per l’ingresso di persone in Tenuta in occasione di eventi estivi organizzati dal Parco. Sempre dal pontile di Cascine Nuove potranno partire le visite organizzate dal Parco in collaborazione con il CE.TU.S. (associazione no-profit specializzata nella ricerca sui cetacei all’interno del Santuario Pelagos, con sede presso il centro visite del Parco di Villa Borbone a Viareggio) per la visita al Santuario ed osservazione dei delfini. L’attività sarà inserita in pacchetti più ampi, legati alla fruizione della Tenuta per più giorni. Possibilità di sviluppo potranno arrivare anche grazie ad una migliore cooperazione con l’ippodromo di San Rossore.

La valorizzazione in chiave turistica delle attività agricole – L’Ente provvederà a realizzare interventi di manutenzione delle aree pascolive, soprattutto rimuovendo le piante infestanti dalle recinzioni dei singoli pascoli, per creare punti di osservazione, con cartellonistica dedicata, per permettere ai visitatori di osservare le mandrie anche nei momenti dei parti in cui piccolissimi vitelli possono essere ammirati da adulti e bambini. Il personale che gestisce le mandrie, che utilizza anche i cavalli per la loro movimentazione, sarà caratterizzato anche a fini turistici, svolgendo nella sostanza il lavoro dei butteri, attività già oggi esercitata senza che tale caratteristica sia valorizzata e riconosciuta.  I pascoli del Boschetto saranno inseriti nei percorsi delle escursioni guidate (in trenino, a cavallo, in carrozza) in accordo col personale del Settore agrozootecnico dell’Ente, in modo che non vi siano interferenze tra le attività turistiche e quelle di allevamento. Al contrario, le stesse attività di gestione ed allevamento degli animali potranno divenire momenti di interesse per i visitatori. Nella Tenuta verrà inoltre reintrodotta, dopo un lungo periodo di assenza e con un piccolo nucleo, una terza razza bovina (dopo la rimozione completa della Limousine recentemente completata), costituita dalla Vacca maremmana, particolarmente suggestiva per il colore bianco e soprattutto per le lunghe corna: una forte novità paesaggistica. Sperimentalmente, sarà avviato un progetto teso alla creazione di un nucleo di cavalli monterufolini selvatici nella zona delle Lame, con finalità prevalenti di mantenimento naturale della vegetazione tipica delle Lame. La presenza del pascolo equino alle Lame, oltre ad avere un ruolo paesaggistico, sarà importante per il contenimento della vegetazione che oggi deve invece essere rimossa con costosi interventi meccanici a cadenza pressoché annuale.

Visite alla Villa del Gombo – Le attività di visita guidata alla Villa ex presidenziale del Gombo proseguiranno sulla scorta delle positive esperienze maturate nel recente passato; per arricchire la visita l’edifico sarà dotato di arredi tecnologici attraverso i quali sarà raccontata la sua storia così come le vicende legate al Villino Reale una volta presente al posto della Villa.

Visite alla Riserva del Palazzetto – La Riserva Naturale del Palazzetto, pur trovandosi al confine nord-est della Tenuta a margine con le aree agricole esterne, costituisce il “cuore vegetazionale” di San Rossore e conserva valori naturali di grande interesse, relitti di epoche passate. Ad oggi le visite guidate alla Riserva, che è completamente recintata per evitare o limitare l’accesso della fauna ungulata, sono sempre state escluse per ragioni di rispetto, tranne che per le visite di studio da parte delle università. All’interno della Riserva sono però presenti strade percorribili anche da automezzi, sulle quali il transito a piedi non comporta alcun impatto ambientale. La mancata visita dell’area ha negli anni contribuito alla scarsa conoscenza dei valori ambientali che la Tenuta tutela e ciò è fortemente contrario a qualsiasi strategia di conservazione ambientale. Il Piano di fruizione propone l’attivazione, in numero contingentato, di visite guidate alla Riserva, da utilizzare come fase conclusiva di un percorso educativo articolato su più giorni, al termine del quale la visita al Palazzetto può costituire la degna conclusione di un meritato sforzo effettuato sia dal visitatore che dalle guide che lo hanno seguito. I soggetti ammessi a tale visita dovranno dunque essere selezionati ed in grado di comprendere ed apprezzare a pieno la peculiarità dei luoghi, potendo escludere quindi le scolaresche ed i gruppi superiori ai 20-25 soggetti.

Monitoraggio e gestione della fauna: dall’osservatorio dell’avifauna all’incubatoio dell’anguilla – L’osservatorio ornitologico Francesco Caterini, situato sulla sponda destra del Fiume Morto Nuovo in corrispondenza dell’Idrovora, è da tempo la base operativa per le attività di monitoraggio dell’avifauna da sempre esercitata nella Tenuta. Presso l’osservatorio verranno proseguite le attività, anche residenziali, di studio e gestione della fauna, che saranno coordinate da un comitato di gestione composto dalla Direzione dell’Ente, da un rappresentante dell’Università di Pisa e da un esperto indicato dall’Ente. Alla tradizionale attività di ricerca e monitoraggio, saranno affiancate attività di volontariato e speciali attività di turismo partecipativo. Nella struttura attigua all’Osservatorio ornitologico, da qualche tempo destinata ad incubatoio per le anguille da parte dell’Amministrazione provinciale di Pisa, vengono allevate le anguille, dallo stadio di “cee” alla fase sub adulta, nell’ambito di un programma europeo di difesa della specie. Tale struttura appare di estremo interesse didattico, soprattutto per le scolaresche, ed è stata inserita nei programmi educativi della Provincia e del Parco stesso.

Birdwatching e fotografia naturalistica – La grande quantità di specie presenti e l’esistenza sul territorio di realtà molto ben funzionanti come la LIPU a Massaciuccoli e l’Osservatorio Caterini a San Rossore, rappresentano un valido motivo per valutare appieno le potenzialità di sviluppo dell’attività di osservazione e fotografia degli uccelli (birdwatching), finora sottovalutate. Le caratteristiche del tipico partecipante a questo genere di attività lo rendono “interessante” per il mercato turistico, a partire dal fatto che il birdwatching si pratica preferibilmente in primavera ed in autunno e ciò permette di destagionalizzare i flussi turistici. Le attività saranno organizzate con obbligo di guida nelle aree più delicate e con autorizzazione all’accesso per le aree di minore vulnerabilità. In base ad esperienze di altre aree protette, saranno realizzati osservatori faunistici (per fauna ornitica ma anche per ungulati e mammiferi) da poter concedere, previo pagamento, a fotografi ed appassionati di fauna selvatica. Le persone autorizzate all’uso di tali osservatori dovranno essere ovviamente selezionate per poter garantire la sostenibilità ambientale dell’attività. La progettazione delle strutture sarà realizzata con la collaborazione gratuita dell’AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani) che garantirà la funzionalità delle strutture stesse rispetto alla finalità della fotografia naturalistica e contribuirà alla promozione del progetto.

Accesso e fruizione degli arenili della Tenuta – L’attuale situazione, che vede massicci e incontrollati afflussi di persone provenienti dal mare, quasi sempre in violazione delle norme sulla navigazione, nell’ordine delle molte centinaia al giorno nei periodi di alta stagione, non sarà più tollerata, perché assolutamente insostenibile dal punto di vista ambientale e paradossale dal punto di vista delle strategie turistiche.  Il Piano di fruizione, in esecuzione di quanto previsto dagli strumenti di pianificazione e regolamentari dell’Ente Parco, prevede di recuperare il controllo degli arenili del Parco valorizzandone al tempo stesso le potenzialità di tutela naturalistica ma anche quelle educative. A fronte del progressivo recupero dei controlli sugli accessi alla spiaggia dal mare si procederà all’inserimento nelle visite guidate di attività, non prevalenti in termini temporali e limitate a gruppi non superiori alle 30 persone, che prevedano dopo un percorso in Tenuta anche l’accesso alla spiaggia, la realizzazione di attività di educazione ambientale di scoperta degli ecosistemi dunali, della battigia e persino della prima fascia di mare. Tali attività, sempre sotto il controllo delle guide o interpreti del Parco – che saranno nuove figure professionali che opereranno in Tenuta, in grado di trasmettere i “valori” del Parco – potranno prevedere, in alcune specifiche aree, anche la balneazione, senza però alcun supporto di strutture quali ombrelloni e sdraio e avranno breve durata.

Pesca sportiva e utilizzo del retone sul Fiume Morto – Se l’attività di pesca sportiva sul Fiume Morto proseguirà secondo le linee guida già approvate al Consiglio direttivo nel 2014, che per la prima volta ne hanno consentito lo svolgimento controllato, in connessione con il Centro Visite e con gli altri servizi di accompagnamento nella Tenuta sarà presto attivato anche l’utilizzo del retone storico, l’accesso al quale sarà ammesso con guida e con mezzi collettivi, per le sole finalità educative, coerentemente con quanto previsto dal regolamento.

Campi con tende di gruppi organizzati – Coerentemente con quanto avviene in quasi tutti i Parchi naturali, anche il Parco e la Tenuta possono essere utilizzati per ospitare piccoli gruppi di scout o di altre associazioni che desiderino svolgere esperienze di avvicinamento alla natura e di volontariato. Nella Tenuta di san Rossore saranno dunque individuate una o due aree, ovviamente nelle zone “C” o ai margini della “B”, dove ammettere tale attività sotto il controllo della vigilanza del Parco e del Servizio Educazione. Le aree prescelte saranno dotate di sistemi, già collaudati ed utilizzati in altri parchi, per l’accensione dei fuochi in assoluta sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti.