Imu e Tasi, a Pisa chi ha di meno paga di meno

Il Sole 24 Ore ha pubblicato una tabella con gli incassi dei comuni capoluoghi di provincia per le imposte sugli immobili 2014 (Imu e Tasi).

A Pisa maggiori entrate perché ci sono molte seconde case.L’assessore al bilancio e alle finanze Andrea Serfogli analizza la situazione. “Le posizioni alte nella classifica sono occupate da comuni turistici e studenteschi, come Pisa, dove ci sono un alto numero di seconde case su cui si applicano le aliquote più alte. E quasi la metà di queste seconde case sono di proprietari non residenti a Pisa”.

Ecco i dati: su 106.066 immobili nel territorio comunale, 56.722 sono abitazioni, i restanti 49.344 sono negozi, capannoni, hotel a altro. Su 56.722 case, 27.007 sono prime case, le altre 29.715 sono seconde case. Su 43,6 milioni di euro di introiti totali, circa 9, 6 milioni (meno di un quarto) arrivano dalle prime case, gli altri 34 milioni da seconde case, capannoni, negozi, hotel, e altri immobili.

Equità fiscale: a Pisa chi ha meno paga meno, chi ha di più paga di più – “La nostra politica fiscale è sempre andata nella direzione di far pagare meno a chi ha meno e di più a chi ha di più – spiega Serfogli – per questo abbiamo introdotto una serie di detrazioni per la prima casa: su 27mila famiglie proprietarie di prima casa, ben 21mila beneficiano di detrazioni o esenzioni. Per cui è fuorviante il dato pubblicato dal quotidiano economico di 500 euro per abitante: ci sono 10mila famiglie a Pisa che per la prima casa pagano meno di 200 euro l’anno. Mentre paga di più chi ha più case”.

A Pisa poca evasione fiscale. “Inoltre c’è da considerare un altro aspetto positivo – continua l’assessore – che la posizione alta della classifica è dovuta anche alla bassa evasione fiscale: infatti il dato è su quanto è stato versato e non su quanto è dovuto”.

A Pisa nessun aumento sulla prima casa, mentre nel resto d’Italia +15%. “Mentre a livello nazionale con il passaggio da Imu a Tasi l’imposta sulla prima casa è salita in media del 15% – conclude Serfogli – a Pisa non c’è stato nessun aumento”.