I falsi viaggi della speranza sono un nuovo mercato per le attività criminali

“Per parlare di Immigrazione voglio partire dal messaggio di Papa Francesco che il cardinale Betori ci ha consegnato lo scorso 2 febbraio.

Il Santo Padre affronta il problema della moderna schiavitù degli esseri umani e a pagina nove parla molto chiaramente del problema dell’immigrazione clandestina: “Penso anche alle condizioni di vita di molti migranti che, nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertà, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente. Penso a quelli fra di loro che, giunti a destinazione dopo un viaggio durissimo e dominato dalla paura e dall’insicurezza, sono detenuti in condizioni a volte disumane…” e continua con un’analisi lucida e accorata di quali siano le cause e le conseguenze.

Si tratta di un’analisi politica e sociologica di estrema chiarezza oltre che assolutamente condivisibile, condotta attraverso una visione umanistica prima che da uomo di Chiesa.

Papa Francesco parla di uomini e donne che per scappare da situazioni di fame e povertà, alcuni dalla guerra e dalle persecuzioni, abbandonano tutto e tutti e si avventurano in falsi viaggi della speranza dove sono trattati come schiavi. Molti quando non trovano la morte in mare a causa delle tempeste vengono uccisi dagli scafisti una volta che hanno consegnato loro cifre che si aggirano intorno ai 6000 dollari. Quelli che riescono ad arrivare sulle nostre coste vengono rinchiusi nei centri di accoglienza dove spesso organizzazioni mafiose che si sono accaparrate la gestione degli appalti pubblici, li tengono “imprigionati”, senza dar loro né cibo, né scarpe e vestiti, né i 2,5 Euro giornalieri previsti dalla Legge per poter semplicemente telefonare ai loro familiari.

Queste organizzazioni hanno interesse a mantenere più persone e più a lungo possibile in questi centri perché lo Stato garantisce il pagamento di 35 Euro al giorno per ciascuno di loro.

I migranti sono sfruttati due volte, la prima dalle organizzazioni criminali del loro paese e poi nel nostro dove vengono imprigionati per essere derubati della “solidarietà” dello Stato italiano.

Organizzare un viaggio con una carretta del mare che costa 50/90.000 dollari per trasportare da 300 a 800 persone che pagano 6000 dollari ciascuno porta un “guadagno” netto di 1.750.000 dollari; negli ultimi 4 mesi sono arrivate 13 barche, per un giro di affari, stimato per difetto, di circa di 22 milioni di dollari.

Recentemente ho partecipato ad un gruppo di studio promosso dalla Comunità Europea sulla rinascita di movimenti xenofobi ed ho avuto modo di parlare con persone che hanno avuto esperienze diretta dei viaggi della speranza e dei centri di prima accoglienza. Una mediatrice culturale somala che opera a Firenze da otto anni mi ha raccontato vicende tristissime di ragazzi che arrivano completamente impreparati per affrontare una civiltà crudele e competitiva come quella occidentale, ai quali non viene insegnata la lingua, ai quali non viene fatta formazione professionale o data la minima indicazione e ai quali viene impedito di spostarsi in altri paesi europei con maggiori risorse grazie al Regolamento di Dublino.

Prima di cominciare a fare comizi contro questi disgraziati si dovrebbe approfondire su chi ha interesse che i migranti arrivino in Italia, su chi non effettua i necessari controlli negli appalti e nella gestione dei centri, su chi non li informa su quello che li attende in un paese dove per loro non c’è speranza ma solo disperazione. Ma soprattutto bisogna agire perché si crei una legge europea con cui affrontare questo problema che non può essere solo dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Continuare ad sfruttare i sentimenti popolari di insofferenza e vero e proprio odio razziale contro gli immigrati, causati da una completa disinformazione sul fenomeno, per alimentare campagne di propaganda elettorale è altrettanto vergognoso e insopportabile.”

Questo il mio intervento in aula sul tema dell’immigrazione clandestina al quale l’assessore al welfare ha sentito di dover replicare.

La replica dell’assessore Funaro che mi avvisa di stare attenta a fare affermazioni del genere senza averle “viste” di persona, aggiungendo anche che a Firenze non ci sono organizzazioni mafiose nei centri di accoglienza, suscita qualche considerazione simpatica alla luce non solo dei recenti arresti della Procura di Firenze nell’ambito dell’appalto del Tunnel Tav ma anche perché evidentemente non ha letto il messaggio di Papa Francesco. L’aiuto riportando qui il proseguo del messaggio: “Anche la corruzione di coloro che sono disposti a tutto per arricchirsi va annoverata tra le cause della schiavitù. Infatti, l’asservimento ed il traffico delle persone umane richiedono una complicità che spesso passa attraverso la corruzione degli intermediari, di alcuni membri delle forze dell’ordine o di altri attori statali o di istituzioni diverse, civili e militari.”

Anche riportare le parole del Papa è diventato un atto rivoluzionario in questo Paese”.

Questo l’intervento di Silvia Noferi del M5S.