Torna in teatro a Potenza Quartieri contemporanei

Si alza oggi il sipario sulla seconda edizione della rassegna teatrale “Quartieri Contemporanei”, con quattro importanti appuntamenti tra letteratura e teatro nel teatro “Stabile” di Potenza: ideata da Isabel Russinova, che ne cura la direzione artistica, “Quartieri Contemporanei” è una rassegna tematica che vuol mettere in evidenza la potenza drammaturgica della letteratura contemporanea, attraverso l’interpretazione dei protagonisti della scena. La kermesse – organizzata da “Ars Millennia production”, associazione culturale “Bravò” e Università degli studi della Basilicata, con il patrocinio della Fondazione Cassa di risparmio di Calabria e di Lucania, della Regione Basilicata e del Comune di Potenza – nasce con l’intento di valorizzare la scrittura dei grandi autori contemporanei attraverso il teatro. Per questo motivo, prima di ogni spettacolo, è previsto un incontro, per consentire al pubblico di approfondire il senso e il messaggio intrinseco al racconto. La rassegna prende il via oggi lunedì 16 marzo con un omaggio a “Novecento” di Alessandro Baricco, “un testo che sta in bilico tra una vera messa in scena e un racconto da leggere ad alta voce”, come afferma l’autore, per la regia e l’interpretazione di Simone Domenico Migliorini, con musiche originali eseguite dal vivo dal pianista David Dainelli, che da vent’anni viene portato in scena dai due artisti, i primi ad averlo rappresentato in Italia. L’opera delinea il filo conduttore della seconda edizione di “Quartieri Contemporanei”: il buio dell’alba e l’incertezza del domani. Partendo da “Novecento”, si dibatterà della memoria e della bellezza, minacciate dalla violenza e dall’ignoranza, con Luca Nannipieri, giornalista e saggista, e con Simone Domenico Migliorini, direttore artistico del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra, entrambi paladini di un’aspra battaglia per la salvaguardia della nostra storia e del nostro grande patrimonio artistico-archeologico-culturale, fondamenta dell’unico futuro possibile. Il 19 marzo sarà la volta de: “La Baronessa – la madre dei fratelli Bandiera”, Armando Curcio Editore, mise en espace dal romanzo di Thea Magliozzi, con il soprano Chiara Mazzon, il Maestro Simone Temporali al pianoforte, e l’interpretazione di Lucianna de Falco, drammaturgia e regia di Zvetana Kasanlieva. La Baronessa è un romanzo storico che racconta uno dei momenti più difficili del nostro paese, il Risorgimento, attraverso la storia, la vita, la lotta e l’amore di Anna Maria Marsich, madre di Attilio ed Emilio Bandiera. La vita della baronessa Bandiera, ferma nei suoi ideali di fedeltà all’Austria, viene sconvolta dalla pazzia dei due figli che, esuli a Corfù, perseguono invece ideali di unità e libertà dallo straniero. Lei li raggiunge nel vano tentativo di farli rinsavire. Inizierà poi il viaggio che la porterà in incognito fino a Cosenza, dove vedrà Attilio ed Emilio sulla via della fucilazione. Nell’incontro che precede lo spettacolo interverrà l’editrice, Cristina Siciliano, che oltre a ricordare Thea Magliozzi, autrice del romanzo recentemente scomparsa, affronterà con il pubblico e gli studenti le tematiche legate alla rassegna: l’incertezza e la paura del domani, partendo dalla storia della Baronessa Marsich, madre prostrata dal dolore malgrado consapevole dell’eroismo dei suoi amati figli. Il 26 marzo sarà in scena l’adattamento di Massimo Vincenzi, in Prima Nazionale, de “L’Amica Geniale” di Elena Ferrante (edizioni E/O) con Raffaella Azim, per la regia di Carlo Emilio Lerici. Raccontando la vita di una donna, “L’Amica Geniale” attraversa sessant’anni della nostra storia. Anche in questo testo si evidenzia la paura dell’ignoto, specchio del periodo storico che stiamo vivendo. Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice, o di uno scrittore, di cui si ignora la vera identità. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue e alcuni suoi racconti sono diventati film di successo come: “L’amore molesto”, candidato al Premio Strega, pellicola diretta da Mario Martone con Anna Bonaiuto, “I giorni dell’abbandono”, finalista al Premio Viareggio, con Luca Zingaretti per la regia di Roberto Faenza. Nel 2011 è stato pubblicato il primo volume della saga: “L’amica geniale”. Nel 2014 è uscito il quarto libro “L’amica geniale – Storia della bambina perduta”. Anche quest’anno Elena Ferrante è candidata al premio Strega. Il 31 marzo in prima nazionale sarà in scena la pièce “La chiave di Virginia B” (Argo Editore) di e con Isabel Russinova, e con Antonio Salines, Arianna Ninchi e Ugo Bentivegna. Musiche di Antonio Nasca, scene e costumi di Wilma Logatto, per la regia di Rodolfo Martinelli Carraresi. Ne “La Chiave” si parla di erotismo non nel senso letterale del termine, bensì nel senso de: “il complesso delle manifestazioni dell’impulso sessuale sul piano psicologico, affettivo e comportamentale”. Questo complesso di manifestazioni domina ogni azione dei protagonisti, ne pervade ogni gesto, ne detta il comportamento. In questo adattamento teatrale ambientato negli anni Cinquanta, l’erotismo e la donna hanno le valenze e i condizionamenti che riflettono e rappresentano un periodo di grandi cambiamenti, etici e sociali, nel nostro Paese, periodo di ansie, ma anche di grandi speranze, proprie del dopoguerra.