Roma, rinascono marmi e colori delle Quattro Fontane

quattro fontaneI colori d’origine con i loro inattesi contrasti, il travertino e il tufo nettamente visibili nella loro diversa struttura, le nicchie cerulee e dorate. Sono tornate pienamente leggibili e plasticamente levigate le Quattro Fontane, dopo il restauro diretto dalla Sovrintendenza capitolina e finanziato dalle Sorelle Fendi, a 25 anni dal precedente ripristino.

Nove mesi di lavori, 320 mila euro per cancellare i segni del tempo e del degrado dai gruppi scultorei voluti da Sisto V, che intese così abbellire il quadrivio tra Strada Pia (odierne vie XX Settembre e del Quirinale) e Strada Felice (attuali vie Quattro Fontane e Sistina). Vedi la scheda storica.

Sulle Quattro Fontane – Arno, Tevere, Giunone e Diana – s’erano accumulati depositi da inquinamento, calcare, polveri, patine biologiche. Nel contempo, la materia appariva ferita da erosione, “alveolizzazione”, lacune dello strato impermeabile. Soprattutto le vasche si mostravano danneggiate e anche gl’impianti portavano i segni dell’età e dell’usura.

Sono stati delicatamente rimossi i depositi, usando quasi esclusivamente acqua nebulizzata con impacchi salini. Le formazioni calcaree, dovute al flusso dell’acqua, sono state invece eliminate con strumenti meccanici. Rimosse anche le patine organiche, consolidati e fissati i frammenti rovinati o distaccati, stuccate le lacune (con malte naturali, a base di calce e polvere di marmo), impermeabilizzate le vasche, pulite e trattate le parti metalliche. Da ultimo, revisionato l’impianto idrico e realizzata la nuova illuminazione con luci led. Ha operato il restauro la ditta Carlo Usai, sotto la direzione scientifica – come s’è detto – della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali.