Roma Limits, bellezza e fragilità umana nelle opere di Amparo Sard

Limits è un progetto artistico che Amparo Sard realizza appositamente per Macro. I confini dell’essere umano e l’identità in continuo mutamento sono vissuti dall’artista spagnola con una ricerca che si snoda, nella mostra proposta dal Macro fino al 26 aprile, in tre distinti momenti, ciascuno affidato ad un diverso linguaggio artistico.

Si parte dai grandi disegni su carta perforata con gli spilli: l’oggetto è il corpo stesso dell’artista, smontato e rimontato come un abito. Si prosegue con quattro video – With the water to the neck (2014), Second mistake (2008), The Lifeguard (2012), Hauptpunkt (2013) e si termina il percorso nella terza sala con la grande scultura in fibra di vetro, Limits, che dà il titolo alla mostra: due braccia – dalla superficie costellata di buchi che proiettano ombre sull’ambiente circostante – si stringono in un abbraccio o forse in una lotta.

“Il limite di una persona è la sua pelle, se si parla di qualcosa che può essere toccato. Il limite della sua anima, o della sua essenza, o di ciò che è veramente importante è una cosa più complessa. In matematica i limiti servono per capire quale strada sta prendendo una tendenza in modo da prevedere cosa accadrà. Non danno un risultato, ma un orientamento. Che cosa accadrebbe se applicassimo quei calcoli matematici alla nostra vita, se riuscissimo a calcolare i limiti tra il desiderio e l’istinto? Siamo in grado di prendere decisioni o di avere reazioni che in qualche modo possono modificare la realtà, ma la distorceranno solo un po’ perché, a causa delle esperienze e della genetica, alla fine seguiremo un modello comune”.

Cenni sull’artista – Amparo Sard (Palma de Mallorca, Spagna, 1973) è tra le artiste spagnole più significative sulla scena artistica contemporanea. Le sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private e sono state acquistate da alcuni tra i più importanti Musei, sia negli Stati Uniti che in Spagna (MOMA – New York, Guggenheim – New York, Casal Solleric – Palma de Mallorca, Museo di Arte Contemporanea di Murcia, Museo ABC – Madrid). La sua ricerca artistica, incentrata sul tema dell’identità, si realizza attraverso il disegno, la fotografia, l’installazione, il video e ultimamente anche la scultura. La tecnica che l’ha resa celebre a livello internazionale è quella della punzonatura su carta: il traforo creato dall’ago sulla superficie bianca disegna le forme e i volumi, con effetti di chiaroscuro che imprimono sul foglio bellezza e fragilità. Gli ultimi lavori sono imperniati sul tema dello sdoppiamento e del limite (tra istinto e impulso) e trovano la loro forma ideale nella scultura: opere in fibra di vetro sembrano prolungamenti artificiali di un corpo naturale, in particolare gli arti recisi suscitano un senso d’angustia e giocano sull’ambiguità degli oggetti privi di vita.

L’esposizione a cura di Lea Mattarella è promossa dall’Assessorato capitolino alla Cultura e al Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e sostenuta dal Governo delle Isole Baleari con l’Istituto di Studi Balearici in collaborazione con la Galleria Paola Verrengia di Salerno, che rappresenta l’artista in Italia.