Grecia radice culturale del nostro essere europei. Non potrà mai uscire dall’euro

«Ciò che la Grecia ha dato al mondo è ben raccontato e rappresentato da questa mostra. In questi giorni si parla del pericolo di un’uscita di questo Paese dall’Unione europea e dall’euro. Ma non si può essere così pazzi da immaginare, per una questione monetaria o di assetti finanziari internazionali, di tagliare la radice culturale di tutto il nostro modo di pensare». Lo ha sottolineato la vicesindaca e assessora all’università e alla ricerca Cristina Giachi nel suo saluto alla presentazione della mostra ‘Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico’, che si terrà dal 14 marzo al 21 giugno 2015 a Palazzo Strozzi. L’evento è stato concepito e realizzato in collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Attraverso eccezionali esempi di statue bronzee, la mostra racconta gli sviluppi artistici dell’età ellenistica (IV-I secolo a.C.), periodo in cui, in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre, si affermarono nuove forme espressive che, insieme a un grande sviluppo delle tecniche, rappresentano la prima forma di globalizzazione di linguaggi artistici del mondo allora conosciuto. L’utilizzo del bronzo, grazie alle sue qualità specifiche, permise di raggiungere livelli inediti di dinamismo nelle statue a figura intera e di naturalismo nei ritratti, in cui l’espressione psicologica divenne un marchio stilistico. La mostra vede riuniti alcuni tra i maggiori capolavori del mondo antico provenienti dai più importanti musei archeologici italiani e internazionali come il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, la Galleria degli Uffizi e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale di Atene, il Musée du Louvre di Parigi e i Musei Vaticani. «Sento tutto l’orgoglio di essere in un luogo, come Firenze, capace di ospitare e attrarre tutti questi tesori – ha aggiunto la vicesindaca – e, allo stesso tempo, una profondissima gratitudine per tutti coloro che rendono possibile questa magia di cui fruiremo per due mesi». Statue monumentali di divinità, atleti e condottieri sono affiancate a ritratti di personaggi storici, in un percorso che conduce il visitatore nell’analisi delle tecniche di produzione, fusione e finitura del bronzo e alla scoperta delle affascinanti storie dei ritrovamenti di questi capolavori, la maggior parte dei quali avvenuti in mare oppure attraverso scavi archeologici che pongono i reperti in relazione ad antichi contesti come santuari, case private, cimiteri, spazi pubblici. «Il lavoro fatto dalla Fondazione Palazzo Strozzi ha segnato un pezzo di storia culturale della città e merita di essere proseguito – ha concluso –vogliamo continuare a offrire al mondo, attraverso Firenze, quelle suggestioni che h anno reso grande l’uomo nella capacità di comprendere sé stesso e di manifestare sé stesso agli altri».