Vicenza, La violenza, rifiuto di Dio incontro interreligioso sul tema

La situazione internazionale ripropone l’interrogativo se le religioni siano strumento di conflitto o di pace. I massacri compiuti in nome di Dio scuotono profondamente e rendono sempre più difficile l’interpretazione dei fatti quotidiani. Una delle richieste frequenti è la dissociazione esplicita delle religioni dai fatti di sangue e la condanna della violenza in qualsiasi forma si manifesti.

Il convegno delle religioni, che si terrà a Vicenza domenica 15 marzo con inizio alle 15.30 al cinema San Marco sul tema “La violenza, rifiuto di Dio”, rappresenta una risposta unitaria delle religioni presenti nel Vicentino sull’argomento che angustia ogni cittadino. Quest’anno, infatti, l’incontro delle religioni, presente in diocesi da dieci anni, assume il carattere di un autorevole dibattito sulla violenza nel mondo e fra le persone, drammaticamente estesa ovunque.

L’iniziativa, promossa dal centro ecumenico Eugenio IV e dal Comune di Vicenza, è stata  presentata a palazzo Trissino dall’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala con il presidente del centro ecumenico Eugenio IV Vicenza monsignor Giuseppe Dal Ferro, il responsabile del gruppo “Religioni insieme” Agostino Pilati e Ryad Krika del centro islamico.

“L’amministrazione comunale – ha dichiarato l’assessore Isabella Sala presentando l’evento – è orgogliosa che proprio nel nostro territorio il centro ecumenico già nel 1982 aveva capito come fosse fondamentale il dialogo tra religioni e da allora abbia operato in questa direzione. Oggi più che mai la strada della conoscenza reciproca e della decisa condanna della violenza praticata in nome di Dio, sia essa familiare o tra popoli, sono la sola strada possibile per far sì che tutti si sentano davvero a casa propria”.

In un documento collettivo conclusivo che sarà diffuso in occasione del convegno cristiani, musulmani, sikh, ravidassia e indù del Vicentino affermano insieme che “la violenza è sempre rifiuto di Dio e che chi la pratica non può dirsi credente”.

Per i musulmani intervengono Youssef Sbai, vice presidente dell’UCOI e Kamel Layachi, responsabile del dialogo e del CRII; per i cristiani Elio Boscaini della rivista “Nigrizia” e Sabrina Ravagnani, vice presidente del CIF regionale e membro della Commissione veneta per le pari opportunità; per gli indù Hamsanada Svamini, monaca indù e vice presidente dell’Unione induista italiana; per i sikh Aninder Singh dell’Associazione Cultura Sikh in Italia.

Gli studiosi invitati saranno coordinati nei loro interventi dal giornalista Giandomenico Cortese. Gli interventi-testimonianze spazieranno dalla guerra dell’ISIS in Iraq e Siria, ai massacri in Africa di Boko Haram, dalla situazione di intolleranza in India, ai femminicidi e alla violenza privata diffusa nella società. Tali situazioni drammatiche saranno confrontate con i messaggi presenti nelle religioni di pace, di condanna della violenza, del rispetto di ogni uomo nella sua dignità inviolabile. Apparirà allora che la violenza non ha radice nei messaggi religiosi, ma nella loro strumentalizzazione da parte di gruppi violenti che operano per altri scopi.

Sono previsti durante l’incontro brevi espressioni culturali presentate dai filippini, dagli indù e dai sikh.

La manifestazione avrà in apertura il saluto del Vescovo diocesano mons. Beniamino Pizziol e delle autorità.

Durante l’iniziativa è prevista un’attività di animazione per i bambini a cura degli scout Agesci e Asmi (scuot cattolici e musulmani).

L’ingresso è gratuito.