Roma, Tor Marancia diventa museo a cielo aperto con la street art

tor maranciaTor Marancia prende colore e vita con 18 opere monumentali realizzate grazie al progetto Big City Life. Il progetto ha visto il coinvolgimento della comunità locale attraverso laboratori artistici e professionali con scuole e associazioni di quartiere. L’obiettivo è la riqualificazione del quartiere popolare, per trasformarlo in un museo a cielo aperto, accessibile a tutti. L’intervento è stato realizzato in 70 giorni da 20 artisti, provenienti da tutto il mondo, utilizzando 756 litri di vernice e 974 bombolette spray. Le opere ricoprono facciate alte 15 metri, per un totale di 2610 metri quadri di spazio pubblico e misurano 145 metri quadri l’una.

“Quello che vedete è un’opera di attenzione alle nuove centralità. Anche in un bilancio difficile, come quello che stiamo votando in questi giorni in Assemblea Capitolina – ha spiegato il sindaco Ignazio Marino – stiamo cercando di individuare la mission della città e pensiamo che debba essere posta attenzione sulla manutenzione delle strade, degli edifici per questo vogliamo alienare degli immobili per avere risorse per la città. Per noi non è storica solo la passeggiata di via dei Fori Imperiali ma è storica anche Tor Marancia.

Siamo una giunta di centrosinistra ma crediamo molto nella partnership con il privato, per questo stringiamo la mano alla Fondazione Roma che sta aiutando la città e continuiamo a farlo anche con tanti altri privati che vogliono aiutare la città. In questo bilancio abbiamo intenzione di alienare società che non servono al Comune. Questa è l’idea di città che abbiamo dove le nuove centralità possano avere le stesse attenzioni del centro. Per questo guardiamo a questi interventi come iniziative da replicare negli altri quartieri, così come dobbiamo investire prevalentemente nelle aree che sono state dimenticate negli ultimi decenni”.

tor marancia Marino tor marancia 2“Questo inizio – ha detto l’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli – ha consentito di mettere in moto una serie di altri percorsi di street art e ci permetterà di costruire un percorso turistico. L’arte urbana è decisiva per la riqualificazione, il nostro compito è di contribuire al rafforzamento del tessuto sociale e culturale raccogliendo tutte le energie della città”.

“Sono felice – ha detto Emanuele Emmanuele – di aver potuto replicare qui un esperimento che mi ha emozionato gia’ nel quartiere di San Basilio, con il progetto ‘Sanba’.Tutto nasce negli anni 60, nella lontana America: Los Angeles, Miami, sud America. Li’ scoprii gli artisti di strada, che non hanno niente meno dei grandi artisti le cui opere sono dentro musei e gallerie. Coloro che vengono definiti ‘deturpatori del bene collettivo’, con questa opera di altissimo valore culturale e sociale, possono educarsi e comprendere qual è la vocazione vera che deve assisterli”.

“Tutte le case popolari – ha ricordato Daniel Modigliani – sono di proprietà pubblica, e noi siamo al lavoro perchè la rigenerazione di cui tanto si parla diventi concreta. L’Ater si è già detta disponibile ad allargare questo protocollo d’intesa ad altre parti della città: abbiamo già fatto molto, ma molto c’e’ ancora da fare”.

Il presidente del Municipio ha detto: “Con il progetto Big City Life è stato realizzato il primo villaggio artistico romano di Street Art. All’interno dei lotti, dopo l’iniziale diffidenza, c’è stata un’adesione convinta e genuina dei Tormarancini  all’operazione che, grazie all’Associazione 999 Contemporary ed agli artisti che si sono succeduti, oltre ad aver abbellito il contesto ha permesso la riqualificazione di facciate che dapprima versavano in condizioni di degrado”.