Vicenza, al Bixio Ca’ Foscari dei dolori di Paolo Puppa

Venerdì 27 febbraio alle 21 al Bixio “Ca’ Foscari dei dolori” di Paolo Puppa. “Per raccontare la finzione, anzi la falsità di un mondo, Venezia è l’ideale, essendo essa stessa finzione, una scenografia […] La realtà sta nel fluire del tempo. Nella sua accettazione. Nel mondo di Giacomo invece il tempo, e quindi la realtà, sono ancorati definitivamente alla finzione, al sogno” (Gabriele Vacis, dall’Introduzione al romanzo).

Nel giorno dei morti, Venezia, la sua università, un mondo intellettuale sfibrato e ormai avulso dalla realtà, consumano giorno dopo giorno i loro stanchi rituali in cui affiorano, ingombranti e quasi ormai incomprensibili, le ragioni dei corpi e del loro bisogno di vivere. Ca’ Foscari dei dolori è in primis la storia di un matrimonio sterile e senza amore, cui si cerca di reagire coll’adozione di una fanciulla dall’est, attraverso un iniziale affidamento. Ma l’iniziativa, fortemente voluta dalla donna, e osteggiata dall’uomo, egoista e disincantato, si rovescia nel tragico innamoramento del maschio verso l’adolescente, con conseguente allontanamento dell’elemento perturbatore. Questo nel passato, perché nel presente, l’uomo crede di riconoscere la fanciulla in una prostituta russa che l’irretisce e lo domina eroticamente fin quasi alla follia. La storia si svolge a Venezia e si intreccia col mondo accademico, coi suoi vizi e le sue cortigianerie, entro la crisi generale del Paese. L’uomo infatti è un professore di storia della Repubblica Veneta, ma disperato perché mai giunto alla cattedra sospirata. Questo ritratto di docente, mediocre e patetico, si iscrive nell’incrocio tra una campus story e una ossessione incestuosa. Paolo Puppa è ordinario di storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Venezia. Ha insegnato e diretto laboratori teatrali in università straniere. All’attivo, numerosi volumi di storia dello spettacolo e monografie varie anche in lingua inglese, tra cui studi su Pirandello, Ibsen, Fo, D’Annunzio, Svevo, Rolland, Goldoni. Tra i più recenti Lettere impossibili Gremese 2009, La voce solitaria, Bulzoni 2010, Racconti del palcoscenico: dal Rinascimento a Gadda, Liguori 2011 Nel 2013, è stato co-editor di Differences on stage, per la Cambridge Scholars. Nel 2014, La Serenissima in scena. Da Goldoni a Paolini, ETS. Ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio (premio Bignami-Riccione ’99). Si ricordano, in particolare Famiglie di notte (Sellerio 2000) e Venire, a Venezia (Bompiani 2002), Le commedie del professore, Editoria & Spettacolo 2012 e Cronache venete, Titivillus 2012. Sempre nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda da lui stesso recitato. Nel 2008 ha vinto il premio teatrale Campiglia marittima con Tim e Tom. L’evento va ad integrare l’offerta della stagione “Sopravvissuti” – la nona edizione di “Teatro Elemento” – della sala off del Comune di Vicenza, affidata dall’Assessorato alla Crescita per la parte artistica e organizzativa a Theama Teatro. La rassegna è realizzata con il patrocinio dell’Amministrazione provinciale e in collaborazione con Rete Veneta Piccoli Spazi Teatrali, TvA Vicenza e Biblioteca Civica Bertoliana. Ingresso libero previa prenotazione; la prenotazione darà diritto a ricevere in omaggio – fino a esaurimento delle copie disponibili – il libro: Carlo Goldoni, La cameriera brillante, Venezia, Marsilio (Edizione Nazionale), 2002 a cura di P. Puppa e R. Cuppone

Per info e prenotazioni: [email protected] e 0444/322525 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18; o 345/7342025 tutti i giorni dalle 10 alle 18.