Il Grifo a Mitchell Wolfson l’americano genovese

Grifo 2015Il collezionista e mecenate di Miami ha ricevuto dal sindaco Marco Doria la speciale onorificenza che il Comune di Genova assegna a personalità che hanno dato lustro alla città nel mondo. Grazie alle sue donazioni è nata la Wolfsoniana, uno dei quattro musei del Polo di Nervi, dedicato all’arte moderna.

“Collezionare è l’attività principale della mia vita e mi considero una sorta di missionario dell’arte”. È tutta in queste parole la passione di Mitchell Wolfson Jr. che con le sue donazioni ha permesso la nascita nel dicembre 2005 della Wolfsoniana, uno dei quattro musei del Polo di Nervi. Il collezionista e mecenate statunitense ha ricevuto, direttamente dalle mani del sindaco Marco Doria, il Grifo, la speciale onorificenza che il Comune di Genova assegna a personalità che hanno dato lustro alla città nel mondo. Inequivocabile la motivazione. “Per aver donato alla città di Genova una straordinaria collezione che rappresenta un patrimonio nell’ambito delle arti figurative e decorative, del  design e dell’architettura del periodo 1880–1945”. Non solo. Wolfson è importante anche “per aver  influenzato in modo profondamente significativo lo sviluppo e la valorizzazione della promozione turistica genovese, in una dimensione  culturale in cui l’arte  diviene  chiave di lettura del mondo e via di accesso alla bellezza”. “Genova è stata una splendida compagna di vita – ha detto Wolfson, un po’ commosso – Mi ha aperto le sue porte con infinita generosità. E gliene sono grato”. Una gratitudine che il sindaco Marco Doria ha espresso nei confronti del mecenate che ha eletto la “Superba” a sua seconda patria. “Un grazie innanzitutto da cittadino genovese – ha dichiarato Doria – e a nome dei tanti che hanno visitato il Museo di Nervi. Io l’ho fatto molte volte e sempre con piacere. Grazie alla sensibilità di Wolfson una parte del nostro patrimonio artistico è diventato bene comune”. Insieme al sindaco era presente nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi anche l’assessore alla cultura e al turismo Carla Sibilla. Alla cerimonia sono intervenuti Ina Costa, Maria Paola Maino, Beppe Manzitti e Giovanna Rotondi Terminiello. Tutti hanno ricordato la generosità, la personalità multiforme, gli interessi e l’inguaribile curiosità di un personaggio divenuto centrale nella vita culturale non soltanto cittadina, ma italiana. Mitchell Wolfson Jr. è di Miami e da un po’ di tempo, ormai, italiano d’adozione, vista la sua predilezione per l’arte del nostro paese. In Florida ha fondato il Wolfsonian Museum e a Genova c’è un pezzo significativo della sua attività di collezionista. La Wolfsoniana di Nervi infatti ospita circa 20 mila oggetti d’arte (arredi, quadri, suppellettili, manifesti e tanto altro) di un periodo che va dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del secolo XX. Sono rappresentati (in un viaggio straordinario nel tempo) i movimenti culturali, le avanguardie artistiche e gli stili di un’epoca affascinante, dall’Art Nouveau alla Scuola Romana, dal Decò al Futurismo e al Design industriale. Da quest’anno la collezione è passata a Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. Il Comune di Genova mette a disposizione la sede e ha collocato la Wolfsoniana in un contesto museale che fa di Nervi il polo genovese dell’arte moderna dell’Ottocento e del Novecento.

Parte importantissima della Wolfsoniana è il Centro studi, in cui sono conservati la biblioteca specializzata, i numerosi archivi e lo sterminato patrimonio documentario. È il Centro studi inoltre a promuovere l’attività espositiva del Museo: l’ultima mostra – “L’Italia farà da sé. Propaganda moda e società negli anni dell’autarchia” –, conclusasi a metà febbraio nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, è stata visitata da più di 12 mila persone.