Otto priorità per rilanciare l’isola del Giglio

Otto priorità per rilanciare l’isola del Giglio dopo il naufragio tre anni fa della Costa Concordia: per fare conoscere l’isola per com’è e con tutto il suo potenziale in parte ancora inespresso, evitando che nel mondo si ricordino dell’isola solo per la nave da crociera coricata su un fianco davanti al porto e rimossa a luglio. Otto impegni, messi neri su bianco e alcuni già diventati progetti concreti, che stanno nel protocollo firmato tra la Regione e il Comune nella sala consiliare del palazzo comunale. “Avevamo preso impegni con il sindaco per stare vicino all’isola affinché alla disgrazia del naufragio potesse seguire una svolta rispetto a problemi aperti da tempo – si sofferma il presidente della Toscana Enrico Rossi -. Onoriamo ora questi impegni: senza promettere mari e monti ma con una serie di iniziative concrete, nel segno di un’isola ‘smart’ e verde. La Regione non ha lasciato sola l’isola del Giglio. I soldi ci sono e le idee pure, con la consapevolezza certo che i problemi si risolvono con la bacchetta magica ma con l’impegno nel tempo”. Si parte dal turismo, con un evento già in programma la prossima settimana alla Bit di Milano e poi il 6 marzo a Berlino. Rossi ha chiesto a Toscana Promozione uno spazio specifico per l’isola, non solo quest’anno. Ma si punta anche sull’agricoltura e la filiera corta, per far rinascere con i fondi europei gli antichi terrazzamenti ora per lo più abbandonati e quel vino bianco autoctono, l’anzonico,  unico e apprezzato nel suo genere, rammentato nel Trecento dal Petrarca. “Possiamo finanziare con il piano di sviluppo rurale fino al 40 per cento degli interventi – dice Rossi – e per il recupero dei terrazzamenti propongo la rapida stesura di un regolamento che acceleri le possibilità di intervento”. Si punta parallelamente su una filiera di trasformazione del pescato locale,  per cui è necessario che privati e imprese creino un consorzio, ma anche sulla mobilità sostenibile, a terra e a mare, e sulle energie rinnovabili e pulite, per dare autonomia energetica all’isola che in estate, quando, con quasi diecimila persone rispetto ai novecento appena che vi abitano d’inverno, brucia 70-90 tonnellate di nafta a settimana, trasportata ogni due giorni con cisterne e bettoline.  Basterebbe una pala eolica (anche piccola) per garantire la piena autosufficienza, dicono gli esperti, e il progetto, già pronto e nato da un concorso di idee, coinvolge anche Giannutri. Sarà presentato nelle prossime settimane, con spazio per il mini eolico ma anche solare, pompe di calore o impianti che potrebbero sfruttare le maree. “La Regione è pronta a finanziarlo con risorse fino a un milione di euro” conferma il presidente. Tra le idee messe in fila sul tavolo c’è anche la sperimentazione di forme di telemedicina per alcune prestazioni del servizio sanitario, possibili grazie alle nuove tecnologie e l’informatica. E poi ancora un appuntamento biennale per discutere di sicurezza in mare, come fu fatto nel marzo del 2012 subito dopo il naufragio della Costa Concordia, una mostra permanente sul Mediterraneo e  la proposta di fare dell’isola del Giglio la sede permanente della Conferenza europea per la sicurezza in mare. “Anche su questo – conclude Rossi – in questi tre anni la Toscana si è attrezzata, con un progetto di nuovi radar che inaugureremo tra un mese e capaci di monitorare tutto il braccio di  mare della regione e dell’arcipelago”. Assieme ai dati elaborati dal Lamma, consorzio pubblico tra Regione e Cnr che è il volto ufficiale del meteo in Toscana.