Oratori, valorizzare funzione educativa

“Con tale proposta – precisa Mollica – si punta a promuovere le politiche d’intervento a favore dei giovani e a riconoscere e valorizzare la funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio”.

“L’attuale momento storico – sottolinea Mollica – è caratterizzato dal dilagare della crisi in ogni settore, non solo in quello economico ma, purtroppo, anche in quello educativo. I fatti di cronaca negli ultimi anni hanno evidenziato situazioni di emergenza educativa che si manifestano attraverso il bullismo, il disagio adolescenziale e giovanile, l’assenza di punti di riferimento. Se il mondo dell’informazione coglie e raccoglie gli eventi eclatanti – afferma Mollica – la politica ha il dovere di creare e sostenere i percorsi educativi e sociali che possono sostenere il mondo minorile, adolescenziale e giovanile evitando di arrivare al disagio”.

“La presente proposta di legge – spiega il consigliere – va ad inserirsi in un percorso avviato a livello nazionale dalla legge n. 328 del 8 novembre 2000 ‘Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali’ e proseguito con le legge n. 206 del 1agosto 2003 ‘Disposizioni per il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari e per la valorizzazione del loro ruolo’ e completato in molte Regioni con l’emanazione di leggi regionali specifiche (cfr. L.R. Calabria n. 16 del 2.05.2001; L.R. Lazio n. 13 del 13.06.2001; L.R. Abruzzo n. 36 del 31.07.2001; L.R. Lombardia n. 22 del 23.11.2001; L.R. Piemonte n. 26 del 11.11.2002; L.R. Molise n. 6 del 27.01.2003; L.R. Liguria n. 16 del 10.08.2004; L.R. Umbria n. 28 del 20.12.2004; L.R. Valle d’Aosta n.33 del 15.12.2006; L.R. Sardegna n. 4 del 8.02.2010; L.R. Marche n. 31 dell’11.11.2008; L.R Campania n. 36 del 21.12.2012;) mentre in altre regioni il quadro normativo è stato completato con l’inserimento di norme in testi di leggi aventi ad oggetto altre materie (cfr. L.R. Friuli Venezia Giulia n. 2 del 22.02.2000- art. 3 commi 21, 22 e 23; L.R. Veneto n. 3 del 14.01.2003 – art. 63; L.R. Puglia n. 17 del 25.08.2003 – art. 1 comma 3)”.

“La storia degli oratori – continua il consigliere – è certo legata alla tradizione cattolica del nostro Paese e a quella di funzione di supporto educativo e sociale che di certo le parrocchie hanno svolto, ma negli ultimi decenni tali realtà hanno dato risposte ben al di là e ben oltre la cosiddetta tradizione cattolica, diventando presidi unici di accoglienza in cui la religione è diventata elemento qualificante ma non escludente ed in cui i giovani, provenienti da famiglie cattoliche e non, hanno potuto trovare un ambiente sano di crescita e di confronto che si sviluppa attraverso il gioco, lo stare insieme, lo sport. Gli oratori, quindi, se adeguatamente sostenuti, possono svolgere un ruolo decisivo per ridurre le aree del disagio sociale; per aiutare i più deboli che spesso restano esclusi e marginalizzati dal cambiamento e dal progresso; per valorizzare le capacità degli individui; per diffondere la cultura del volontariato, della solidarietà e del bene comune, dell’inclusione e della multiculturalità; per suscitare nuove capacità e analisi critica; per stimolare la formazione di valori fondamentali quali l’autenticità, la coerenza, la responsabilità, la dignità, la tolleranza, la progettualità e l’appartenenza”.

“In una Regione come la nostra in cui gli spazi di confronto sono pochi ed in cui in molti centri solo la parrocchia offre momenti di incontro e di crescita – conclude Mollica – appare necessario e doveroso intervenire a completare il quadro normativo, riconoscendo la funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio”.