Fisac Cgil su sciopero nazionale dei lavoratori bancari

“Venerdì 30 gennaio i 312 mila lavoratori delle banche sciopereranno per tutta la giornata.

Lo sciopero, proclamato unitariamente dalle sigle sindacali di categoria, DIRCREDITO, FABI, FIBA CISL, FISAC CGIL, SINFUB, UGL, UILCA e UNISIN all’indomani della rottura con ABI delle trattative di rinnovo del contratto nazionale avvenuta lo scorso 25 novembre, è stata approvato anche dai lavoratori bancari, che nelle assemblee, svoltesi sul territorio da metà dicembre a oggi, si sono espressi all’unanimità a favore della mobilitazione.

Si sciopera – spiega una nota della Fisac Cgil Basilicata – contro la decisione unilaterale dell’ABI di disdettare e di disapplicare, a partire dal prossimo primo aprile, i contratti collettivi di lavoro, un provvedimento senza precedenti in nessun altro settore. Dei 416 contratti in vigore nel privato e nel pubblico, solo quello dei bancari è stato, infatti, disdettato.

I lavoratori del credito incrociano le braccia:

per rivendicare la necessità di un nuovo modello di banca “al servizio del Paese”, che sia più vicino alle famiglie, alle piccole medie imprese e ai territori, contro quello attuale, che privilegia, invece, un’erogazione del credito prevalentemente a favore dei grandi gruppi industriali;

per difendere il potere d’acquisto del loro salario, messo a rischio dal blocco permanente della crescita automatica degli stipendi in tema d’inflazione, che l’ABI vuole attuare e contro cui si sono mobilitati i sindacati.

Il vero obiettivo dell’ABI è, infatti, quello di smantellare il contratto nazionale di categoria e le tutele contrattuali vigenti, sostituendolo con contrattazioni azienda per azienda, che creerebbero un’enorme disparità di trattamento economico e normativo tra i lavoratori e le condizioni per ulteriori e selvaggi tagli di posti di lavoro, dopo i 68mila già eliminati negli ultimi 15 anni.

I lavoratori scioperano, in ultima analisi, per difendere il contratto nazionale come elemento centrale della contrattazione, l’unico in grado di garantire economicamente e socialmente la categoria e salvaguardare l’occupazione”.

“Se dopo lo sciopero di venerdì l’Abi non cambia atteggiamento e non ritira le pregiudiziali, avviando un negoziato sulla base di pari dignità per il rinnovo del contratto nazionale, proseguiremo la mobilitazione, che sarà ancora più densa e più dura di quanto sin qui avvenuto, con ulteriori scioperi e iniziative”. E’ quanto afferma il segretario d’organizzazione della Fisac Cgil Basilicata, Bruno Lorenzo, in previsione della giornata di domani che vedrà quattro grandi manifestazioni di piazza a Milano, Ravenna, Roma e Palermo.