Dimissioni Sindaco di Potenza

“Il problema della città di Potenza è molto più grave di quello che ci si immagina perché oltre al deficit finanziario, il Sindaco deve anche fronteggiare l’incapacità di alcune forze politiche di partecipare con spirito costruttivo al disperato tentativo di salvare il salvabile. E’ come se – sostiene il consigliere comunale Roberto Falotico – anziché portare i secchi d’acqua, qualcuno pretendesse che gli fosse prima riconosciuto il ruolo di pompiere, un atteggiamento che sul piano psicologico è proprio di chi si ostina a non vedere la realtà e fa finta che nulla sia successo. Come si possa pensare di mettere una bandiera di partito su questo cumulo di macerie è per me inspiegabile, ma diventa assolutamente incomprensibile quando a farlo sono forze politiche che di questa situazione portano tutta intera la responsabilità e che oggi dovrebbero almeno tentare di emendarsi con un atteggiamento improntato alla serietà e alla consapevolezza dell’accaduto. Le dimissioni del Sindaco – prosegue il consigliere – più che una resa ai debiti, segnano un tentativo estremo di riportare al centro del confronto la città, la sola condizione per andare avanti, e cioè una solidarietà ampia, senza se e senza ma, da parte delle forze presenti in Consiglio comunale, alle quali si chiede solo e semplicemente un atto di amore per la città. E’ evidente che un gesto così perentorio e definitivo non può non interrogare i singoli consiglieri circa l’utilità di un nuovo ricorso alle urne, all’esito del quale cambierebbero forse i rappresentanti dei cittadini, ma non la situazione in cui la città versa. Se mettiamo da parte i ‘generali Custer’ e la voglia di passare alla storia con la bandiera in mano, c’è una sola strada da percorrere, difficile e tutta in salita: ed è quella di lasciare che il Sindaco governi al di sopra dei partiti e in posizione neutra rispetto ad essi, con una giunta di alto profilo, che sia segno di una condivisione assoluta del programma di lacrime e sangue che, inevitabilmente, bisognerà fare. Solo un clima di questo tipo può consentire di riprendere, fuori da ogni polemica, un costruttivo confronto con la massima Istituzione regionale, circa tutte le cose che direttamente o indirettamente possono farsi per riportare il Comune capoluogo a una ordinata gestione di bilancio. Se le forze politiche maggiormente investite di responsabilità in questa vicenda non sono capaci di fare la propria parte, non si può pretendere l’intervento salvifico di altre Istituzioni che pure hanno il dovere di compiere atti eccezionali e urgenti, in quanto la crisi definitiva della città capoluogo di regione sarebbe l’avvio del viaggio senza ritorno della stessa Basilicata. Ben venga dunque l’ora delle scelte definitive, che è anche l’ora della verità su quello che è successo fino a oggi.