Registro tumori, a febbraio la pubblicazione dei dati 2011

“Il Registro tumori offre una serie di dati che da soli non bastano. Servono studi epidemiologici di completamento, come hanno fatto i Comuni di Viggiano e Grumento che sulla base dei dati del Registro hanno commissionato uno studio epidemiologico al Cnr di Pisa. In prospettiva, occorre dare respiro e impulso alle ricerche epidemiologiche, mettendo a sistema le attività del Centro di medicina ambientale per la Val d’Agri, dell’Arpab, dell’Osservatorio ambientale e della Fondazione per lo studio delle malattie croniche per dare vita a un sistema di sorveglianza delle malattie cronico degenerative. Il Crob metterà a disposizione tutte le sue attrezzature in questa direzione”. Lo ha detto il dirigente generale dell’Irccs – Crob di Rionero in Vulture, Giuseppe Cugno, nell’audizione che si è svolta oggi in quarta Commissione.

Prima di lui, il responsabile del Registro tumori, Rocco Galasso, ha illustrato le complesse metodologie che sovraintendono al lavoro del Registro, nato nel 2000 da una gestione sperimentale fra il Crob e l’Istituto tumori di Milano e che nel corso degli anni si è strutturato nel Irccs – Crob di Rionero in Vulture fino all’imminente conclusione della procedura di accreditamento da parte dell’Associazione italiana Registri tumori (Airtum) che ad oggi ha certificato 38 registri in Italia. Fra questi, quello di Parma è l’unico ad aver pubblicato i dati del 2011, mentre il Registro della Basilicata (uno dei pochi a carattere regionale), insieme a quelli di Mantova, Sondrio, Modena e Piacenza, ha pubblicato i dati del 2010 e si appresta entro il mese di febbraio a pubblicare quelli del 2011. Tutti gli altri Registri hanno pubblicato ad oggi i dati del 2009 o di anni precedenti.

In base ai dati del Registro il tasso di incidenza dei tumori nel 2010 in Basilicata è stato pari a 421,8 casi (per gli uomini) per 100 mila abitanti ed a 304,4 casi (per le donne) per 100 mila abitanti, mentre dalla rilevazione relativa alle singole aree della Basilicata si evince che questi indici per gli uomini sono più alti della media regionale in Val d’Agri (477,6), nel Vulture – Alto Bradano (460,8) e nel marmo – Platano (456,7) e per le donne sono più alti della media regionale nell’Alto Basento (325,2), a Potenza (349,6) e nel Vulture – Alto Bradano (331,7). L’attività dei registri si basa sulla ricerca attiva dei casi attraverso fonti primarie e secondarie ben definite e verificate nella loro completezza. Adeguati livelli di completezza e precisione della registrazione sono raggiungibili utilizzando almeno le seguenti fonti: schede di dimissione ospedaliere, archivi di anatomia, istologia e citologia patologica, archivi di mortalità, cartelle cliniche. Ulteriori fonti complementari utilizzate dal Registro tumori della Basilicata sono il servizio di radioterapia, gli archivi di esenzione ticket per i pazienti affetti da patologia oncologica.

Dopo la lunga esposizione di Galasso (il video integrale è disponibile all’indirizzo http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/detail.jsp?otype=1214&id=1335342&type=appro#.VMEe2NKG-VM) sono intervenuti i consiglieri Perrino, Mollica, Galante, Romaniello, Spada e Santarsiero, che hanno rivolto alcune domande e svolto considerazioni sull’attività del Registro tumori. Al termine delle audizioni il presidente della Commissione Bradascio ha annunciato che nel prossimo mese di aprile, d’intesa con l’assessorato alle Politiche della persona, su questi temi sarà organizzato un convegno epidemiologico di respiro internazionale.

La Commissione in precedenza aveva espresso parere favorevole a maggioranza (con il voto favorevole del presidente Bradascio e dei consiglieri Spada e Robortella del Pd e Galante di Ri ed il voto contrario di Rosa di Lb-Fdi, Leggieri del M5s, Romaniello del Gm e Mollica dell’Udc) su una delibera della Giunta regionale riguardante un protocollo attuativo fra la Regione Basilicata e l’Università di Foggia “per l’istituzione di corsi di laurea per le professioni sanitarie attivati dai dipartimenti di medicina clinica e sperimentale e di scienze mediche e chirurgiche e per la organizzazione di corsi Ecm per il sistema sanitario regionale”. Il parere positivo è accompagnato da alcune osservazioni: a parere della Commissione il provvedimento va infatti modificato riducendo da 15 ad un massimo di 6/9 anni la durata del protocollo, prevedendo la partecipazione dell’Università degli studi della Basilicata nelle materie di sua competenza e stabilendo infine che in caso di recesso le aziende sanitarie sosterranno gli oneri finanziari solo per il periodo conclusivo della laurea triennale in corso e che le tasse dovranno essere applicate nella misura di quelle applicate nelle altre università (45/65 euro). Romaniello ha spiegato che il suo voto contrario è motivato dal fatto di non avere certezza che le osservazioni, giuste e condivise, della Commissione vengano accettate dalla Giunta.

Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Bradascio, i consiglieri Achille Spada, Vincenzo Robortella, Vito Santarsiero e Mario Polese (Pd), Paolo Galante (Ri), Giovanni Leggieri e Gianni Perrino (M5s), Michele Napoli (Fi), Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gruppo Misto), Francesco Pietrantuono (Psi), Francesco Mollica (Udc) e Gianni Rosa (Lb-Fdi).