Come proteggerci dalle calamita’ naturali secondo Francesco Cincotti, Presidente AIPAI

Terremoti, alluvioni, inondazioni: Il Bel Paese è sempre stato uno stivale ballerino, dalla punta in su. Quando, però, si è soggetti a catastrofi naturali, si tende a scaricare la colpa sugli altri ma non si scova mai alcun responsabile. Le vittime? Chi perde i propri beni e soprattutto chi ci lascia la pellaccia. Cosa si può realmente fare? Come possiamo correre ai ripari senza lamentarci di ciò che accade nel dopo, bensì preventivando e proteggendo? A suggerire una soluzione reale è Francesco Cincotti, neo Presidente dell’AIPAI – Associazione italiana periti liquidatori incendio e rischi diversi. “L’Italia non è un paese all’avanguardia e chi ci rappresenta non aiuta i cittadini. All’estero, per ultima la Turchia, in caso di calamità naturale, esiste un protocollo di intervento di stima e liquidazione danni. Tutto può accadere, quindi è giusto che in caso di necessità ci sia la possibilità di ottenere delle pronte risposte senza attendere, a volte per decenni, l’intervento dello Stato. La soluzione potrebbe essere celere e indolore. Governo e Parlamento dovrebberosupportare la nascita di una vera e propria polizza obbligatoria, quasi a forzare su principi di mutuo soccorso. Ciò non avviene perché il politico di turno teme che ciò possa essere percepito dal cittadino come l’ennesima tassa e non come un concreto aiuto in caso di bisogno. Si tratterebbe di una piccola somma destinata a salvare cose e magari, grazie alla prevenzione, anche e specialmente persone. Quanti sprechi e consumi ci sono? Tanti, troppi… Allora perché non pagare un qualcosa che aiuti a risollevarsi prontamente in caso di danni da calamità naturali? Forse questo è l’unico argomento sul quale le diverse forze politiche si troverebbero d’accordo, almeno a sentire le dichiarazioni di loro principali esponenti”.A voi le riflessioni!Cincottiph