Inzaghi ammette le sue colpe e chiede al Milan di svegliarsi

“Ci dobbiamo prendiamo le nostre colpe e già domattina al lavoro, unica medicina che conosco in questi momenti. Non accampiamo scuse, guardiamoci dentro e facciamo molto di più. Forse non siamo sereni: ora mi preme rianimare la squadra, vedere quello che abbiamo fatto meno bene, perché l’impegno c’è, la voglia c’è, ma non basta più. Dobbiamo sicuramente svegliarci al più presto”. Così Pippo Inzaghi ai microfoni di Sky analizza il momento nero del Diavolo sconfitto in casa dall’Atalanta e contestato dalla tifoseria. “I fischi? Giusto essere sotto osservazione, io sono il primo a prendermi le colpe e devo cercare di fare di tutto, insieme al mio staff, per far tornare il Milan ad essere quello che aveva fatto bene prima della sosta, perché questi giocatori avevano giocato alla pari col Napoli e con la Roma e non possono essere diventati così tutto d’un colpo”.

L’allenatore é stato anche allontanato dalla sua panchina dall’arbitro Russo per aver calciato in campo il pallone mandato in fallo laterale da un giocatore dell’Atalanta per l’infortunio del compagno di squadra Del Grosso, che pochi secondi dopo si è rialzato, seppur dolorante.