Incidente di caccia morto Luciano Seghetti di Ponte Buggianese

L’uomo è stato ferito a morte da un colpo partito accidentalmente durante la caccia sulle colline di Buggiano. La vittima è un un uomo di 58 anni che aveva accompagnato due amici nei boschi, ma non stava partecipando alla battuta. Si sarebbe trattato di un incidente dovuto all’esplosione di un proiettile partito dal fucile caduto a terra. Luciano Seghetti è stato centrato in pieno volto. I Carabinieri indagano per omicidio colposo.

Nativo di Altopascio, Luciano Seghetti abitava con la moglie e un figlio a Ponte Buggianese, in via Camporcioni Vecchia. Pensionato non era neppure un cacciatore. Aveva accompagnato i due amici. Loro obiettivo erano i caprioli che, attraverso un varco aperto nella recinzione da un albero caduto, si erano introdotti nel suo appezzamento, in località Campioni di Sopra, a cui si arriva, dopo aver percorso, da Buggiano, tutta la via Cessana, lungo una tortuosa Stradina che diventa poi sterrata.

Seghetti non si è inoltrato nel bosco insieme ai due amici, ma li ha attesi nei pressi della strada. Ed è stato quando i due erano ormai sulla via del ritorno che è avvenuta la tragedia. Il 67enne pensionato di Massa e Cozzile è inciampato e dal suo fucile è partito un colpo. Il pallettone, dopo aver percorso diverse decine di metri, con una precisione da lasciare sgomenti, ha raggiunto alla testa Luciano Seghetti, che si è accasciato a terra.

I due amici sono corsi verso di lui e si sono accorti subito che non ci sarebbe stato nulla da fare. Senza perdere tempo hanno telefonato al 118 per chiedere aiuto. Sul posto, mentre venivano avvertiti anche i Carabinieri, sono state inviate l’automedica e l’ambulanza Asa della Misericordia di Pescia. Una corsa che, come previsto, si è rivelata inutile. Il medico del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso.

Una volta terminati i rilievi, il pm di turno, il sostituto procuratore Claudio Curreli, ha dato il nulla osta per la rimozione della salma, che è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale. L’amico dal cui fucile è partito il colpo mortale è regolarmente in possesso del porta d’armi. Inevitabile per lui l’accusa di omicidio colposo.