Il mondo agricolo ha bisogno di misure straordinarie

“La denuncia degli allevatori di Genzano, Banzi, e dell’Alto Bradano sull’incremento vertiginoso del costo dell’acqua che rischia di superare persino il costo del latte pagato agli stessi allevatori (appena 40 centesimi al litro, cioè metà di un caffè al bar) è sicuramente l’esempio più clamoroso che il mondo agricolo lucano non ce la fa più a reggere costi di servizi (oltre all’acqua, l’energia), del fisco (Imu), le cartelle Equitalia con relativi atti di pignoramento di attrezzi-mezzi aziendali e gli effetti delle crisi di mercato e dell’export. Il Governatore Pittella, dopo aver completato il lavoro che lo ha tenuto impegnato per giorni sulla manovra finanziaria, trovi adesso il tempo per convocarci ad un tavolo che non può essere solo al Dipartimento Agricoltura ma per le troppe questioni interdipartimentali necessita della massima interlocuzione istituzionale”. E’ quanto dichiara Antonio Nisi, presidente regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata che non manca di fare un rilievo: “per restare in tema di costi idrico ed irriguo, francamente, la posta in bilancio di 20 mila euro al Consorzio di Bonifica Bradano e Metaponto riapre la ferita che riguarda la situazione finanziaria dei tre Consorzi sia pure sotto gestione commissariale unica. Per il Bradano-Metaponto non saranno certo 20 mila euro – è il caso dire una goccia nel deserto – a risolvere problemi incancreniti, gli stessi del Vulture-Alto Bradano e dell’Alta Val d’Agri. Tutto ciò mentre si sono perse le tracce di un’intesa sottoscritta dal precedente assessore all’Agricoltura con l’Enel per ripianare la debitoria dei CdB e per la riduzione dei costi energetici altissimi a causa degli impianti di sollevamento e che si scaricano sulle bollette spedite in aziende specie zootecniche e con serre e laboratori”.