Mai più contratti siglati al telefono con gli utenti

“Gli operatori telefonici, ma anche quelli dell’energia, saranno tenuti a inviare, per posta o via sms ( con un link ad un sito web), ai consumatori contattati il modulo con l’offerta del contratto. Soltanto quando l’utente accetterà, il servizio potrà partire.

La novità è sancita da una delibera dell’AGCOM pubblicata il 23 dicembre scorso (la delibera è la 645/14 cons)”. Lo rende noto Canio D’Andrea, presidente di Adoc Basilicata.

“A tal proposito – prosegue – l’AGCOM ha avviato, il mese scorso, una consultazione, che durerà 45 giorni, con le associazioni dei consumatori e gli operatori di telefonia.

Di fatto questa delibera contiene l’interpretazione di un aspetto del codice del consumo, che finora era stato ambiguo: cioè la modalità con cui gli operatori possono concludere un contratto.

Finora è stato utilizzato, a questo scopo, il telefono.

L’assenso telefonico (registrato dall’operatore) aveva il valore di firma sul contratto e quindi già da quel momento poteva partire il servizio.

E’ un sistema molto comodo e veloce, ma ha uno svantaggio: capita che gli utenti dicano di si a un servizio di cui non conoscono bene i dettagli, perché magari l’operatore di call center li ha elencati in maniera incompleta e frettolosa.

Così ci si trova con costi imprevisti in bolletta, dopo aver sottoscritto al telefono un’offerta all’apparenza vantaggiosa.

A sanare la situazione era intervenuto, a giugno scorso , il nuovo codice del consumo, art. 53 D. Lgs. del 21.2.2014 n.21, che ha recepito una direttiva europea, e che ha così disposto:

“Il consumatore deve ricevere conferma per iscritto o, a sua scelta, su altro supporto duraturo a sua disposizione ed a lui accessibile, di tutte le informazioni previste dall’articolo 52, comma 1, prima od al momento della esecuzione del contratto.……”.

Qui si legge che l’operatore, prima di attivare il servizio, deve avere il consenso dell’utente con firma su contratto o su supporto durevole. Gli operatori però hanno fatto orecchie da mercante e, come spesso accade in questo paese, hanno continuato a far contratti con il semplice assenso telefonico, perché consideravano supporto durevole la registrazione della telefonata. Interpretavano, malamente diciamo noi, il codice del consumo.

Con l’entrata in vigore di questa delibera si rimettono le cose a posto e per supporto durevole si deve intendere soltanto l’offerta scritta.

Poi spetterà all’utente dare l’ok, leggendo per bene i dettagli dell’offerta, e solo allora il contratto sarà concluso. Partiranno quindi le procedure per l’attivazione e i termini per il diritto di recesso gratuito (14 giorni).

Questa innovazione risponde a precise richieste delle associazioni dei consumatori che, da tempo, chiedevano di scongiurare il fenomeno dell’attivazione di servizi non richiesti.

La delibera sarà valida dagli inizi di febbraio 2015.

A variare, dopo la conclusione dell’iter avviato, potranno essere, però, solo alcuni dettagli rispetto a quanto anticipato, ma la questione è ormai risolta.

C’e da precisare che anche l’Antitrust e l’AEGGI, Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, hanno condiviso, pubblicamente, tale impostazione.

L’era dei contratti telefonici è destinata al definitivo tramonto con vantaggio per gli utenti e con aumentata chiarezza nel campo dei contratti per adesione”.