Giovani di San Nicola de Legistis in visita alla Casa famiglia Figlie delle Divina Provvidenza di Cosenza

Importante e significativa l’esperienza vissuta martedì scorso, toccante ed emblematica della condizione del profondo disagio che vivono i bambini fuori dal contesto familiare. Tante storie che si nascondono dietro quei volti ospiti nella casa famiglia “Figlie della Divina provvidenza don Guanella” di Cosenza (ex convento abitato per 300 anni dalle suore Cappuccinelle dell’ordine francescano) che hanno ricevuto una visita di solidarietà da parte di un gruppo di giovani e bambini guidato da don Francesco Pontoriero, parroco della comunità di San Nicola de Legistis, organizzato insieme all’associazione culturale Alighistos. Tra i tanti doni offerti il più significativo è stato il sentimento di affetto e la gioia che si è creata tra i bambini. Si leggeva nei loro occhi, a cominciare dal più piccolo di 2 anni e mezzo. La casa famiglia ospita 40 bambini, come ha spiegato suor Costanza, la responsabile della struttura, la quale si è premurata di mettere a conoscenza della condizione psicologica, umana e familiare dei bambini ospiti e quale reazione potrebbero avere di fronte a delle persone che vedono per la prima volta. Nei periodi di festa molti vengono affidati a famiglie che si prendono cura di loro.

Cosenza incontro con i bambini casa famiglia

E’ molto difficile immaginare cosa provano questi visi innocenti dall’infanzia rubata e quali potranno essere i problemi che vivranno in futuro; ma certamente l’amore e l’attenzione sono fondamentali, come ha sottolineato suor Costanza, che ha una lunga esperienza con il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, attraversato da questi problemi e disagi. La religiosa  ha chiesto a don Francesco di andarli a trovare spesso, in quanto i bambini accolti nella struttura hanno un immenso bisogno di sentire amore, di incontrare giovani e altri bambini, di giocare con loro, di sentirsi normali. “Un po’ di tempo donato a questi bambini per farli uscire dai loro drammi familiari e sociali ed esprimere affetto e sentimenti di solidarietà vera, non solo fa bene ai bambini – ha osservato don Francesco a suor Costanza, “ma soprattutto a noi: donando si riceve molto di più”. L’impegno preso dal parroco e dal gruppo dei giovani è stato quello di organizzare una serie di incontri con i bambini della Casa famiglia. A primavera inoltre verranno ospitati nella comunità di San Nicola per un’esperienza di reciproca crescita, affinché la compassione e l’umanità possano attecchire con più forza. Don Francesco insieme all’associazione culturale “Alighistos”, sono in prima linea nel cercare di promuovere l’affermazione dei diritti espressi nella “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” approvata 25 anni fa dall’Onu e sui principi ispiratori del messaggio evangelico in cui il bambino assume un’importanza centrale e il rispetto della sua fragile condizione rappresenta la via per la salvezza: “Chi non accoglie il regno di Dio come un fanciullo non vi entrerà” avverte Gesù.  Da 5 anni infatti il messaggio evangelico e i diritti dei bambini sono il tema fondamentale delle iniziative nell’ambito del “Mese del Fanciullo” (6 dicembre, 6 gennaio) e del progetto nazionale “Gli apostoli dei fanciulli”.

Emozionante inoltre l’incontro con una giovane ragazza egiziana ospite temporaneamente nella struttura di accoglienza, Shoruok (“Alba” in italiano) con la quale si è instaurato un sentimento di affetto e di amicizia immediato con le ragazze. E’ stata una esperienza molto importante che ha arricchito umanamente il gruppo dei giovani e ha insegnato, come ha spiegato don Francesco, che nel dono autentico, sincero, si riceve un bene più grande, che solo in una visione spirituale oltre che etica e sociale, lo si può accogliere, comprendere e vivere.