Preoccupati per area industriale Val Basento

“La querelle di questi giorni sulla Val Basento ha determinato una preoccupante quanto inquietante guerra tra poveri: cioè tra coloro che si ergono a difensori dell’ambiente e tra i lavoratori che si preoccupano di veder smantellare l’intera area industriale con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”. E’ quanto sostiene, in una nota, Luigi D’Amico, segretario generale della Ugl di Matera, il quale afferma che “è stata gestita malissimo la vicenda dei miasmi in Val Basento con alcune posizioni oltranziste da “pasdaran” (venute fuori anche in alcuni ambiti politici e sociali o da personaggi locali in cerca di autore), poco inclini al dialogo ed al rispetto delle altrui posizioni. La veemente e legittima reazione dei lavoratori della Val Basento che hanno coinvolto tutte le istituzioni locali, la Prefettura di Matera, la Regione Basilicata, nonché il Vescovo di Matera ha voluto solamente essere un deterrente alla deriva intellettuale di coloro che, magari strumentalmente e qualcuno neanche in buona fede, spara nel mucchio unicamente per raggiungere obiettivi estranei alla soluzione delle problematiche di carattere ambientale esistenti in Val Basento. La Regione Basilicata, che ha messo in piedi un tavolo permanente per affrontare la vicenda con la presenza di tutti gli attori in campo, è l’unico soggetto in grado di poter assumere precisi impegni sulla vicenda, innanzitutto pubblicando ufficialmente la documentazione delle analisi fatte e/o da effettuare a cura degli organismi preposti (ARPAB in prima linea), contribuendo altresì a fare definitivamente chiarezza e togliere ogni ombra di dubbio sulla serietà e veridicità delle analisi effettuate in Val Basento. Le analisi ufficiali e gli screening radiometrici effettuate a tutt’oggi dall’Arpab sulle concentrazioni dei principali radionuclidi, tra cui il Cs-137, sono risultate inferiori alle minime attività rilevabili (M.A.R.), occorre continuare in un’analisi di laboratorio continuata, periodica, trasparente e rassicurante per le popolazioni ricadenti sul territorio attraverso una informazione dei dati che probabilmente è mancato fino ad oggi. Vi sono stati in questa vicenda, continua Luigi D’Amico, attori poco protagonisti, come il Consorzio Industriale di Matera, attori (qualche partito locale) poco attenti alle dinamiche sociali dirompenti che questa vicenda avrebbe prodotto tra i cittadini, alcuni (per fortuna pochissimi) pasdaran che facevano solo spot pubblicitari, molti altri alla ricerca di autocelebrazioni, ma nessuno che abbia avuto l’idea di tentare di far conciliare l’ambiente con il lavoro, anche attraverso una opportuna ed indifferibile Conferenza Regionale di Servizi. Il dialogo ed il confronto sono la strada maestra per poter affrontare la vicenda con la giusta ragionevolezza ed il buon senso che non devono mai prescindere in tutte le occasioni, a partire dall’ incontro del 16 dicembre p.v. che si terrà alla Regione Basilicata. Il leader sindacale dichiara di avere molta fiducia circa l’esito dell’incontro regionale del 16 dicembre ed si augura che non si perda l’occasione del prossimo tavolo regionale, ma di utilizzarlo per trovare le giuste ed opportune soluzioni, affinché si risolvano i problemi ambientali e si dia finalmente corso al rafforzamento produttivo ed occupazionale ed al rilancio dell’area industriale della Val Basento, dando un ruolo ancora più centrale alla Società Tecnoparco VB. Esistono rimedi ai miasmi e qualcosa è stato fatto dalla Tecnoparco attraverso la copertura di alcune vasche, ma occorre che in tal senso si continui ad operare sulle rimanenti vasche con il contributo economico e professionale della Regione Basilicata, del Consorzio Industriale unitamente a quello che dovrà continuare a fare la stessa Società Tecnoparco VB. La Ugl di Matera, afferma Luigi D’Amico, sosterrà tutti coloro che hanno a cuore e si battono per la difesa del territorio sotto ogni punto di vista (ambientale, economico, produttivo e sociale) ed avverserà tutti coloro che invece si battono per difendere una sola parte di esso, magari per obiettivi personali e non di carattere collettivo”.