Ad Acireale atmosfere ottocentesche

Diffondere, nel territorio siciliano, le danze di società di tradizione europea del XIX secolo come tramandate dai maestri dell’epoca, per riscoprire il fascino di Quadriglie, Valzer, Polke, Mazurke, Marce, Contraddanze. E’ questo l’obiettivo che l’Accademia Danze Storiche dell’Ottocento Sicilia, presieduta da Lucio Di Mauro, si prefigge, svolgendo un lavoro artistico ed un’intensa attività associativa. Il gruppo di Catania, diretto dall’insegnante Lucia Siragusa, è nato a febbraio del 2013, e ha già ottenuto numerosi consensi, partecipando alle più importanti manifestazioni dell’isola, tra cui l’apertura ufficiale del Festival del Cinema di Taormina 2014, alla presenza di Claudia Cardinale; ospite della XII Edizione del Trailers FilmFest 2014 e ha ricevuto, inoltre, molti premi tra cui, il Premio del Mediterraneo Vela d’Argento 2014.                                          

L’ Accademia Danze Storiche dell’Ottocento Sicilia, ha organizzato, nello scorso week end, ad Acireale, una tre giorni intensa, che ha coinvolto anche le altre Accademia in Italia. Presenti, infatti, l’Accademia Danze Ottocentesche di Ancona con il suo Presidente Paola Pennacchietti e il Gran Cerimoniere Prof. Roberto Lodi.

Venerdì 5 e sabato 6 sono stati dedicati ai corsi, alla formazione e promozione delle Danze Ottocentesche. L’evento, invece, si è concluso domenica 7 dicembre, con il Gran Galà, “Gran Ballo Ottocentesco”. Grande folla di pubblico, infatti, domenica scorsa a Villa Dioniso, per l’evento che, grazie ad un’idea di Gina Aloisio Presidente dall’Associazione Culturale Eventi in Stile e Lucio Di Mauro, con il patrocinio del Comune di Acireale, ha fatto rivivere per un giorno, i fasti del periodo romantico dell’Ottocento.

Costumi, danze e musiche dell’epoca sono state protagoniste. Esattamente come si usava nell’800 per i gran balli. Oltre trenta figuranti, con eleganti frac e preziosi abiti con crinolina, sono arrivati in mattinata ad Acireale, per poi sfilare in una “petit promenade” raggiungendo Piazza del Duomo, tra gli sguardi incantati di turisti e curiosi, e poi esibirsi, nei più svariati valzer: dal valzer spagnolo al valzer dei pattinatori, sino alla mazurka del Gattopardo.

In serata, il parco di Villa Dioniso, per un giorno, ha rivissuto la magia della mondanità dell’epoca, anni in cui le dame venivano presentate in società proprio grazie ai gran balli. Sulle note di Strauss, gran duchesse, marchesi, contesse e uniformi dell’esercito, uomini in frac, per tutto il pomeriggio e in serata, fino alle 22, si sono esibiti coinvolgendo anche il pubblico, con lezioni di danza storica.

Entriamo, sentiamo le note, vediamo belle coppie innamorate che sfilano a braccetto nei costumi dell’epoca ottocentesca. I ventagli, le corone, i guanti, le ciprie, i gioielli, tutto luccica e profuma. Vi sono ambasciatori, diplomatici, artisti, giornalisti e intellettuali, ma soprattutto c’è l’Accademia Danze Storiche dell’Ottocento Sicilia di Lucio Di Mauro. Si è ballato valzer, mazurche, polche, galop. Fra i costumi dei partecipanti al Ballo, alcuni sono originali, altri sono realizzati da sartorie artigianali, richiamandosi ai quadri ottocenteschi, alle illustrazioni di altri tempi, abiti da ballo in crespella liscia, rifiniti e decorati con raso, fiori e bottoni d’oro e completati da una collana d’oro e un pettinino sui capelli, intarsiato di piccole pietre preziose. I colori? Bianco, verde, giallo e oro. Anche questa è arte, un’arte che contraddistingue la grande abilità manuale e sartoriale italiana.

Straordinari gli interventi musicali e non, degli illustri artisti che hanno dato un valore aggiunto alla serata: il piccolo cantante Emanuele Bertelli, il soprano- violinista Sarah Ricca, la cantautrice Cinzia Sciuto, la pittrice e poetessa Francesca Privitera e il Circolo Femminile di Capo d’Orlando. Se si partecipa ad un evento come questo, ci si sente sicuramente protagonisti, un po’ eleganti e aristocratici, un po’ principi e principesse, un po’ sognatori e sognatrici. Ci piace pensare che i ventagli di piume, che notiamo anche al Gran Ballo Ottocentesco dell’Accademia Danze Storiche dell’Ottocento Sicilia, abbiano anche qui il loro linguaggio, quello dei secoli scorsi. Un ventaglio aperto agitato dalla bella dama per farsi aria significa “sono sposata”; un ventaglio chiuso tuona un severo “non sono interessata”; con l’apertura di una sola piega del ventaglio, la prima, ella vuole dire “restiamo amici”. Un bel ventaglio completamento aperto significa “sei il mio idolo”, e qui qualcuno è ben aperto… un modo gentile e discreto di attirare l’attenzione dei cavalieri, di sedurre con leggerezza, di svelare a poco a poco il proprio volto, di sfiorare i capelli lucidi illuminati da cerchietti di diamanti. Se poi si aveva un piccolo “carnet du bal”, ci si appuntava discretamente nomi e piccoli simboli. Qui sogno e passato ancora si abbracciano delicatamente e si sorridono teneramente. Dietro un’aura di romanticismo che ci piace davvero.