Associazione Amico di Samuel promuove il progetto Il sogno di Arlecchino

Un progetto pilota e sperimentale destinato a colorare il futuro delle persone con cerebrolesione acquisita dovuta a traumi cranici, ictus, infarti e anossie cerebrali mettendole in relazione con le realtà territoriali (aziende e enti) e favorendo non solo l’aumento di offerte di lavoro, ma anche la diminuzione dei costi di gestione delle strutture di produzione a carico delle cooperative. Questo il punto di forza de “Il sogno di Arlecchino” iniziativa nata dalla lungimiranza e dall’impegno dell’Associazione Amici di Samuel che sarà presentata i prossimi 12 e 13 Dicembre ad Ancora in occasione della XVII Giornata Nazionale     del Trauma Cranico della Federazione Nazionale Associazioni Traumi Cranici.

<<Il progetto – spiega il Dr. Stefano Pelliccioli, Presidente dell’Associazione e vice presidente della federazione FNATC – riguarda una delle fasi riabilitative successive alla dimissione ospedaliera e alla riabilitazione fisica e cognitiva di persone con questa grave disabilità acquisita (GCA) dovuta a traumi cranici, ictus e anossie cerebrali. Molteplici gli obiettivi che si propone di attuare come, ad esempio, la valutazione e il potenziamento delle abilità di ogni referente, l’accrescimento della loro operatività, l’acquisizione di autonomia decisionale che fortifichi le loro competenze cognitive, comportamentali e caratteriali e il raggiungimento di un sufficiente livello di autostima>>.

Due i possibili partner dell’iniziativa educativa, terapeutica e riabilitativa individuati dall’Associazione bergamasca: i servizi di base (servizi sociali) che si facciano referenti per la durata complessiva del progetto e le aziende produttive del territorio che offrano occupazione mirata alla realizzazione del progetto, oltre la Cooperativa Progettazione di Pedrengo che fornirà il Tutor che segue la persona inserita.

Prima azienda a credere nell’importanza e nella valenza de “Il sogno di Arlecchino” è la ditta “Moioli Matteo” – che cura e fa manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole) e gestisce gestione serre e produzioni agricole biologica a Scanzorosciate (BG); essa che coinvolgerà i disabili in lavori in serra, attività di reinvaso e raccolta prodotti, gestione dei bulbi e delle sementi, preparazione e confezionamento prodotti ma anche procedure di lavoro complesse sul terreno, compatibilmente con le capacità delle Persone coinvolte <<L’accordo con l’azienda – prosegue Pelliccioli – prevede inoltre che, ottenute le necessarie autorizzazioni da parte delle Istituzioni competenti, si procederà anche alla partecipazione a mercatini per favorire occasioni di vendita dei prodotti dell’azienda così da agevolare la partecipazione di persone e famigliari con minori disponibilità>>.

Il modello messo in atto dalla ditta di Scanzorosciate è replicabile e modulabile a seconda della tipologia di azienda. <<”Il sogno di Arlecchino” – conclude il Presidente – ha il valore aggiunto di entrare in contatto con le aziende produttive diffuse sul territorio consentendo loro di mettere a disposizione degli spazi, delle attività e delle competenze per favorire le persone con disabilità. In estrema sintesi, quello che mettiamo in pista è un’iniziativa che permette di aumentare le offerte di lavoro, ridurre le distanze da percorrere per raggiungere i posti dove si è impiegati e dare un sensibile taglio ai costi di gestione che non saranno più a carico delle cooperative ma delle aziende ospitanti. Aziende che vogliono sottolineare il loro ruolo sociale favorendo il riapprendimento delle competenze e della socializzazione di persone colpite da cerebro lesione acquisita alla ricerca della identità perduta.