Grumento Nova, The World Cafè il disagio raccontato dai giovani

Condivisione, diversità, integrazione e disagio giovanile. Sono stati questi i temi affrontati nell’ambito dell’evento “The world cafè” che si è svolto con grande partecipazione a Grumento Nova. L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con Amesci, l’Associazione di promozione sociale di carattere giovanile. Intensa la giornata di confronto con i giovani studenti di scuola media ma anche con la comunità su tematiche che puntano al rilancio di una nuova e matura visione dello “stare insieme”. Enrico Sodano esperto di Politiche attive per il lavoro e moderatore del talk, ha sottolineato quanto sia importante allenare la curiosità per avvicinarsi al proprio futuro attraverso la conoscenza, l’ascolto ma anche sapendo dar valore alla propria voce come libera manifestazione del proprio pensiero. Ha posto inoltre l’accento sul considerare la diversità come un valore e una parte del mondo. “Aprire la mente – ha detto il sindaco di Grumento Nova Antonio Maria Imperatrice – vuol dire, per noi adulti, avvicinarci sempre più alle esigenze dei giovani, comprendere come poter essere d’aiuto per dar forma ai loro sogni e aspettative. L’iniziativa significa anche avere l’occasione per leggere positivamente il nostro territorio, la sua importante storia che vede una comunità sensibile e impegnata insieme all’amministrazione comunale per progetti che puntano al bene comune”. Il tema della responsabilità civile sul futuro delle generazioni non può non coinvolgere la scuola e da questo punto di partenza la Dirigente scolastica della Scuola Media Statale di Grumento Nova, Maria Giano, ha evidenziato che “occorre formare soggetti capaci di rispettare l’identità, la cultura, la storia, la differenze. Per farlo bisogna partire dalle parole di senso: il bello, il giusto e il bene. ‘The world cafè’ si inserisce pienamente nella nostra progettazione educativa perché coerente per metodo e merito, per il taglio esperienziale che propone”. Educare vuol dire accorgersi del diverso senza discriminazioni. Da qui importante la testimonianza di Paolo Conte, presidente dell’Associazione Handiamo! che sviluppa un progetto culturale di comunicazione sociale. Conte ha raccontato l’esperienza che vede l’Associazione impegnata in “azioni di inclusione passando per l’ascolto dell’altro, pensando ai disabili che hanno vissuto un incidente di percorso nella loro vita senza dover entrare nella società dalla porta di servizio perché non vedenti o perché affetti da sindrome di down”. Un messaggio forte perché diventi veicolo di reali opportunità per tutti. L’incontro è stata anche l’occasione per riflettere sul risultato di un questionario somministrato agli studenti del luogo in cui ci si soffermava sul tema del disagio giovanile e da qui l’intervento, in collegamento telefonico, di Maria Squillace, responsabile del Centro per l’abuso dell’ASP 5 di Reggio Calabria. La Squillace si è soffermata sul libro “Il disagio giovanile visto dagli esperti e raccontato dai ragazzi. Dai diritti del fanciullo alla convenzione di Lanzarote”. “Con un gruppo di psicologhe – ha spiegato la Squillace – è stato elaborato e studiato un questionario somministrato in forma anonima a 700 ragazzi in cui è stato messo a confronto lo stile di vita dei giovani, le relazioni con i propri compagni di classe, le abitudini alimentari. Ciò che è emerso è una dipendenza da internet che ha portato anche all’analisi di casi di adescamento sui social. E ancora, è importante soffermarsi sui presupposti che possono far nascere malessere; l’incapacità di noi adulti di non comprendere, non saper leggere le difficoltà dei bambini e la loro sofferenza che si trasforma, con il tempo in disagio”. Commovente anche la lettura che la Squillace ha fatto di alcune poesie scritte da giovani in cui è emerso il bisogno di condividere più tempo con i propri genitori, di ricevere più attenzioni e conoscere di più i propri figli. Il pomeriggio, invece, è stato dedicato al divertimento con la numerosa partecipazione di bambini e famiglie allo spettacolo del Mago Carlo Fox che con il pensiero riesce a realizzare alcuni sogni. In serata la musica ha fatto da cornice all’accogliente Salone del Castello Sanseverino che ha ospitato l’evento. L’Associazione MUSTEADUSUD si è esibita in “TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI…”, con brani di musica italiana dagli anni ’60 fino ai giorni nostri oltre alle storie e suggestioni del tempo collegate alla narrazione della giornalista Annamaria Sodano.