Roma, accusato di maltrattamenti arrestato il medico Angelo Signoracci

Secondo l’accusa avrebbe maltrattato la moglie peruviana e la figlia di lei facendole dormire su giacigli di fortuna in uno stanzino senza finestre e senza dar loro da mangiare. Angelo Signoracci si dichiara innocente. Agli agenti ha raccontato di essere vittima di un raggiro da parte della peruviana. La prima moglie è andata al commissariato dichiarando che l’ex marito non può aver fatto tanto male, mentre amici della coppia confermerebbero lo stato di sudditanza in cui versava la peruviana.

In carcere è finto il medico legale di 63 anni, Angelo Signoracci, parente della famosa dinastia dei tecnici dell’obitorio della Sapienza, i Signoracci. Il medico legale viveva con la seconda moglie peruviana e la figlia minorenne della donna in una casa alla Garbatella dove è stato prelevato dagli agenti del commissariato Colombo e portato in carcere. La polizia ha indagato per oltre due mesi trovando gli elementi per le accuse preliminari: maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni.

Secondo gli agenti, per anni il medico avrebbe picchiato la moglie, vessandola psicologicamente e senza pagarle gli alimenti. Il suo obiettivo sarebbe stato quello di indurre la donna a lasciare la casa e accettare a forza la separazione. La Scientifica ha scattato delle foto. Il medico aveva tolto tutti i mobili dall’appartamento, niente tv ed elettrodomestici, né stoviglie, tavoli o letti, eccetto quello in cui dormiva lui.

La Polizia ha trovato uno sgabuzzino dove erano costrette a dormire la donna e la figlia. Quest’ultima si coricava su un lettino mentre la madre dormiva in terra sopra una coperta. Nel frigorifero c’era solo una bottiglia di latte. L’uomo ha raccontato che il mobilio non c’era mai stato in casa, ma la Polizia lo ha trovato chiuso a chiave in un’altra sua abitazione. La donna sarebbe stata picchiata in passato dal marito ma lei, per paura, al momento del referto aveva sempre raccontato di essere caduta. Ancora da chiarire l’aborto subito anni fa dalla donna. Lei ha dichiarato di esservi stata costretta, ma la Polizia ha sequestrato la cartella clinica.