Roma, 500 persone impediscono ad alcuni bambini nomadi l’entrata a scuola

Autori del gesto alcuni militanti di CasaPound e Blocco Studentesco, organizzazione studentesca che fa capo alla formazione di estrema destra. La denuncia arriva dalle associazioni Eureka e Arci Solidarietà. Un episodio giudicato dal Campidoglio “gravissimo” ma che, in serata, il movimento di estrema destra smentisce giudicando il tutto “un’accusa gratuita” Nei giorni scorsi alcuni esponenti dell’estrema destra avevano denunciato il “lancio di pietre da parte di alcuni nomadi contro gli studenti di due istituti della zona, il Tacito e il Domizia Lucilla, che sorgono nei pressi di un campo”. Dunque l’azione in risposta “a quelle violenze”. Violenze però mai denunciate alle forze dell’ordine, smentite dallo stesso municipio e dalle dirigenti scolastiche dei due istituti. Casapound e Blocco Studentesco hanno organizzato la manifestazione nei pressi del campo nomadi e, secondo la denuncia delle associazioni Eureka e Arci Solidarietà, i militanti di estrema destra hanno “bloccato l’uscita del campo di via Cesare Lombroso mentre bimbi e ragazzi si apprestavano ad andare a scuola e successivamente hanno bloccato l’ingresso ad alcuni istituti della stessa zona in cui sono iscritti i bambini nomadi”. “Una ricostruzione del tutto priva di fondamento”, fanno sapere CasaPound e Blocco Studentesco. Ma la polemica si accende. L’assessore alla scuola al Comune di Roma Alessandra Cattoi giudica il gesto “meschino, una violazione grave di un diritto sancito dalla Costituzione che, come tale, va rispettato e garantito, un gesto vile nei confronti di minori fragili che dovrebbero essere protetti”.

Il messaggio di CasaPound stamani, scritto su alcuni striscioni, era chiaro. “Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono”. “Le scuole romane sono fatiscenti – dichiara Fabio Di Martino esponente di Blocco Studentesco – per questo è ancora più inconcepibile che il sindaco Marino e le istituzioni finanzino i campi rom o i centri d’accoglienza”. Quello che si teme ora è un effetto Tor Sapienza, ovvero una nuova rivolta anti immigrati e nomadi come successo nel quartiere alla periferia sud di Roma con l’assalto ad un centro rifugiati.