Lucania Resine, dall’azienda nessuna apertura

La Lucania Resine doveva rappresentare per il territorio lucano, l’azienda leader nella produzione di tubazioni in pvc oltre che di quelle in polietilene. Oggi si parla invece di collocare il personale in mobilità mentre l’azienda doveva garantire un numero elevato di occupati per soddisfare una produzione completa per le diverse tipologie di applicazione: condotte per fognature, acquedotti, irrigazione, gasdotti, cavidotti e drenaggi. È quanto riportato in una nota dell’Ugl Basilicata.

“Dalla parte aziendale – sostengono i segretari regionali dell’Ugl. Tancredi e Giordano – non esiste chiarezza sulle sorti della fabbrica poiché uno degli impianti più produttivi dello stabilimento sarà tentato di essere scippato della produzione affinché si vada ad incrementare sempre più una desertificazione scellerata del nostro territorio”.

In assemblea svoltasi nello stabilimento lucano unitamente a tutte le organizzazioni sindacali, i segretari regionali dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano hanno ribadito “la messa in campo di qualsiasi azione sindacale perché venga scongiurata l’applicazione alla mobilità e la ricerca di soluzioni per impiegare tutti i lavoratori.

Sollecitiamo l’azienda inoltre- continuano Tancredi e Giordano – a mettere in sicurezza lo stabilimento, dal tetto del reparto ricoperto interamente da eternit, ai riscaldamenti assenti dove gli addetti lavorano a temperature fredde d’inverno ed altissime d’estate. Inoltre denunciamo ancora che chi presta attività su impianto pvc è costretto a lavorare con le polveri che produce il macchinario con l’odore nauseante che si propaga in tutto lo stabilimento.

Se l’azienda investirà nella sicurezza, capiremo la vera volontà di rimanere sul territorio altrimenti, – concludono Tancredi e Giordano – aprire oggi una mobilità sarà solo l’inizio per spostare la produzione altrove e morte di una ennesima fabbrica annunciata”.